Guerra fra i piani

non so se vi piacerà

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    Studente Quinto Anno

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    Bene ragazzi, questa fan fiction è mia, cioè l'ho scritta io. Ho gia pubblicato i prime cinque capitoli su epf e adesso li pubblicherò qui.

    ATTENZIONE, è UNA NC17, NON LEGGETELA SE SIETE DEBOLI DI STOMACO, QUI LA SDESCRIZIONE DELLE AZIONI VIOLENTE è ABBASTANZA PRECISA.
    non vi posso dire in che anno è ambientata ma è di certo dopo il quarto, al posto della umbridge ci sono altri personaggi è una mia rivisitazione in stile D&D. i fatti del ministero che nel quinto sono a fine libro qui sono accaduti a ottobre. bhè buona lettura.
    Vi avverto che ci sono alcuni errori di ortografia e di punteggiatura.



    Primo chap

    Era appena passata la mezzanotte, quella notte di Dicembre era gelida e un forte vento soffiava da nord increspando la superficie del lago. Il castello di Hogwarts, era immerso nel silenzio e nell'oscurità più totale. Una sola torcia, continuava a risplendere nella notte ed era quella dell'ufficio di Silente che era sveglio e osservava il buio. Era stranamente in ansia, poichè durante la settimana precedente, aveva sentito dire da Hagrid che nella foresta proibita si era sentito suonare un corno e che non aveva avuto alcuna notizia dai centauri. Aveva Mandato il guardia caccia a controllare ma non era ancora tornato e si stava preoccupando.
    Chiuse gli occhi e aprì la finestra per cambiare l'aria alla stanza. Fu allora che il silenzio della notte venne interrotto dal suono flebile di un corno. Silente osservò meglio la foresta cercando di capire la fonte del suono ma non riuscì ad individuarlo. Il suono si fece più alto. Al primo corno se ne erano aggiunti degli altri. Silente guardava rapido ad ogni direzione quando sentì bussare alla porta dell'ufficio. Rapido andò ad aprire e si trovò davanti la professoressa McGranitt in vesteglia di flanella e pantofole.
    - Albus hai sentito anche tu il suono del corno?
    - Si Minerva, ma non capisco chi lo stia suonando e da dove provenga.
    - Hagrid è tornato?
    - Non ancora, mi sto iniziando a preoccupare, doveva già essere tornato da molto tempo. Manca da quasi nove giorni e non ha fatto avere nessuna notizia.
    - Non sarebbe il caso di informare il Ministero per quello che sta accadendo?
    Silente era preoccupato, ma non voleva riempire di Auror tutta la zona intorno alla scuola.
    - Quando Hagrid tornerà faremo avere notizie al ministro ma prima vorrei sapere cosa accade nel......
    Silente no terminò la frase perchè la porta del suo ufficio si aprì violentemente e Hagrid entrò coperto di ferite.
    - Professor silente è incredibile, non avevo mai visto tante cose strane, loro sono migliaia.
    La McGranitt si avvicinò con la bacchetta in mano e iniziò a curare il guardia caccia che ansimava come non mai, sembrava avesse corso per giorni senza fermarsi mai.
    - Hagrid, calmati, cosa hai visto e chi sono a migliaia?
    - Minerva va a svegliare gli altri professori. Svelta.
    La professoressa uscì e tornò dopo alcuni minuti con tutti i professori che, dopo aver visto Hagrid si allarmarono.
    Hagrid si sedette su uno sgabello e cominciò a parlare dopo aver ingollato un paio di birre
    - Quando sono partito da qui, ho incontrato alcuni centauri e loro mi hanno raccontato che ai confini della foresta strani movimenti avevano fatto scappare molte creature. Ci sono voluti quasi tre giorni per arrivare dove mi avevano indicato e proprio lì ho visto alcuni uomini tagliare un grosso albero.
    Fece una pausa e visto che non fecero domande continuò.
    - Mi sono nascosto in maniera tale che non mi vedessero. Sapevo che erano pericolosi e non mi sono avvicinato. Per due notti non si sono mai fermati montando i loro accampamenti. Poi ho visto che stavano arrivando molti altri. Il corno, ha segnato il loro arrivo. Sono tanti professore, davvero tanti. si sono radunati al confine, hanno allestito un accampamento gigantesco. Hanno tende con vessilli strani e sono tutti abbigliati in maniera particolare. Poi due giorni fa si è aperto un portale e sono entrati alcuni strani personaggi non umani.
    Tutti cominciarono a borbottare ma Silente li zittì con un occhiata.
    - Hagrid,tra loro c'erano maghi?
    - Chiamarli maghi mi sembra poco. Sono stregoni, maghi, evocatori, spiritisti, elementaristi, tutti sono senza bacchetta ma ben armati.
    Silente si avvicinò ad un quadro e disse al personaggio dentro di esso
    - Desidero parlare urgentemente con il ministro della magia.
    Appena il personaggio scomparve Silente si avvicinò ad Hagrid
    - Oggi ho risentito il corno, hai altre notizie per noi?
    - Si signore, non so bene che cosa facciano qui ma ho visto che alcuni degli stregoni stavano allestendo una specie di stadio.
    - Bene Hagrid voglio che tu ora vada in infermeria e che ti lasci curare.
    Prima di uscire Hagrid disse
    - Professore non c'erano maghi della nostra specie tra loro.
    Silente si avvicinò alla poltrona e disse
    Credo che domani sarebbe meglio avvisare gli studenti



    2 chap
    Lizard Men

    Appena gli altri insegnanti uscirono, una delegazione del ministero, con a capo lo stesso ministro entrò nell'ufficio di Silente.
    - Allora Silente? come mai, mi hai fatto precipitare qui nel cuore della notte? Harry Potter - pronuncio il nome con sarcasmo- ha di nuovo avuto delle visioni? Oppure, un altro studente è stato ucciso da Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato? -
    - Nè l'una, nè l'altra. -
    Il ministro, si accomodò su di una poltrona mentre un Auror, si appostava alla porta e uno scribacchino, cominciava a stendere un verbale, su quello che stava succedendo nella stanza.
    Albus Silente si avvicinò alla propria poltrona e disse in tono grave
    - In queste ultime due settimane, abbiamo sentito per due volte, il suono di un corno. Ho mandato Hagrid in esplorazione e quando è tornato, era ferito, stanco e molto agitato.-
    Caramel, seguiva la discussione con poco interesse e alcune volte osservò il suo scrivano, che metteva su carta ogni parola.
    - Quando si è calmato, ha raccontato che al limitare della foresta proibita, è stato allestito un accampamento. Ha notato anche, la presenza di un portale dimensionale, dal quale uscivano strane creature e altri strani esseri a noi sconosciuti.-
    Caramel, sembrava preoccupato e stava consultando un libricino, dove probabilmente erano segnati eventi di grande importanza.
    Dopo alcuni minuti di silenzio, si alzò, si avvicinò all'Auror e gli diede un bigliettino.L'Auror, lo prese e se ne andò.
    Il ministro, disse due parole allo scrivano, che annuni e cominciò a cancellare alcune note.
    - Allora Silente, ho mandato a chiamare la squadra magica e alcuni Auror, pattuglieranno la zona per vedere cosa si può fare. Ti pregherei, di evitare che gli studenti vengano a sapere di questa cosa, finchè non ne avremo scoperto i dettagli.-
    Detto questo, prese la via della porta e si allontanò. Silente, ormai solo nel suo ufficio, guardava il ritratto di un preside che, fingeva di essere addormentato, e lo chiamò
    - Phineas, sei sveglio vero?-
    Il preside in questione aprì gli occhi e rivolse uno sguardo preoccupato a Silente
    - Chi vuoi, che vada a svegliare a quest'ora della notte Albus?-
    - Vai dove sai, avvisa l'Ordine di presentarsi domani mattina, qui nel mio ufficio, che si preparino ad una possibile battaglia. Tutto chiaro?-
    Phineas, fece un cenno con la testa e sparì dal ritratto.
    Silente, si ritirò nella sua stanza e si addormentò con in testa una sola cosa, tenere fuori da quella storia Harry e i suoi amici.

    Mentre il castello tornava silenzioso e buio, la luna, che brillava alta nel cielo terso, illuminò alcune creatura alate. Viaggiavano sopra la superficie del lago, leggiadre e veloci. Sul loro dorso, Stani cavalieri portavano torce in cerca di qualcosa o forse di qualcuno........

    Il giorno dopo, Harry Potter si alzò dal letto con un forte dolore alle spalle, come se avesse fatto sollevamento pesi per tutta la notte. Dopo essere andato in bagno a lavarsi indossò la divisa scolastica e andò a fare colazione nella sala grande.
    Solo altri tre studenti, erano presenti nella sala e interrupperò quello che stavano facendo,per salutare il giovane. Harry mangiò abbondantemente e uscì nel prato del castello per prendere una boccata d'aria e digerire meglio la colazione. Durante il giorno, avrebbe dovuto sorbirsi, tre ore di lezione di Pozioni e altre tre di cura delle creature magiche. Una volta rientrato, venne raggiunto da Ron e Hermione, e andarono a lezione. Mentre stavano entrando in classe videro Hagrid uscire dall'infermeria con le braccia fasciate e una vistosa macchia di sangue sul giustacuore di cuoio.
    Si avvicinarono e preoccupati gli chiesero
    - Hagrid, hai fatto a botte con un drago? Oppure Aragog, era indisposto per le visite? Sembra, che le abbia prese tu e di brutto.-
    Hagrid invece di rispondere, fece una sorta di grugnito, e andò via lasciando i tre ammutoliti.
    Ma una voce a loro molto familiare, li risveglio in malo modo.
    - Sembra, che abbiate voglia di rimanere fuori oggi. La mia lezione, è iniziata da un minuto e voi tre siete in ritardo. Trenta punti in meno a Griffondoro. Potete anche rimanere fuori.-
    Piton era dietro di loro e sembrava scocciato per aver dovuto lasciare i suoi pentoloni e le sue amate pozioni. Così, mentre erano seduti in una panca fuori dalla classe, cercando di capire che pozione stessero preparando, Harry notò uno strano figuro passare per il corridoio. Questo notando i tre si fermò e chiese
    - Come mai voi tre, siete fuori dalla classe del Professor Piton? Non sapete che è proibito, girare in questi corridoi?- Il tono era autoritario, con una leggera punta di arroganza.
    Il tipo era alto, portava una strana divisa che lasciava scoperte le braccia e le gambe. Alle spalle portava una sorta di faretra, nella quale non c'erano frecce, ma strani bastoni. Portava guanti di pelledi drago ricoperti di scaglie e sul viso moro, aveva una vistosa cicatrice che gli attraversava il naso e le guance.
    Hermione, che lo guardava dal basso verso l'alto, senza troppi complimenti gli chiese
    - Chi è lei per dirci dove dovremmo essere? Come mai è cosi abbigliato?-
    - Azim è il mio nome, sono un Auror e vengo dai lontani deserti dell'Arabia. Questa, è la mia divisa per le operazioni estere. Voi non dovreste essere fuori dall'aula, ma visto che fate storie, non vi dispiacerà raggiungere il mio capo, per spiegargli come mai eravate qui fuori.-
    Detto questo, consegnò ai tre un pezzo di pergamena e li accompagnò, verso una tenda che era stata allestita all'ingresso del castello.
    Un moro parlava con Hagrid ridendo e scherzando con il mezzo gigante. Appena Hagrid vide i tre ragazzi fece una faccia scura. Il moro notando l'arrivo del suo sottoposto chiese
    - Cosa abbiamo qui? Fuggiaschi? Predoni? Oppure ficcanaso? Chi siete e come mai siete stati portati qui?-
    Azim, stava per aprire bocca quando Hagrid rispose
    - Baldassarre, non riconosci nemmeno una delle nostre celebrità? Guardalo meglio.-
    Appena venne notata la cicatrice, Baldassarre sgranò gli occhi e si in chino vistosamente al ragazzo
    - Per Allah il misericordioso, non sapevo di avere davanti, colui che ha sconfitto il mago oscuro. Perdona il trattamento, ma i miei uomini hanno il dovere di fermare e portare qui, chi non si identifica o non spiega, cosa fa in giro durante le ore di lezione.-
    Anche Azim una volta vista la cicatrice fece un inchino
    -Perdonami, avessi saputo chi eri non ti avrei mai trattato in quella maniera.-
    Hagrid prese da parte i tre e con tono burbero chiese
    - Come mai, non siete a lezione con il Professor Piton? Che cosa avete combinato? Vi siete fatti cacciare? Insomma spiegatevi?-
    Harry e Ron erano impietriti dalla paura e Hermione disse con una voce flebile e impaurita
    - Hagrid calmati, Piton ci ha detto di rimanere fuori. Quando ci siamo fermati a chiederti come stavi abbiamo ritardato di un minuto e lui ci ha tolto punti e fatti rimanere fuori.-
    Hagrid guardò i due maschi che annuirono vigorosamente, poi con più calma disse
    -Oggi non farete lezione con me, devofare alcune cose conil preside.-
    Li fece riaccompagnare in classe.Quando gli vide sparire dietro un angolo uscì di corsa verso la sua casetta.

    La capanna di Hagrid, era diventata la base di partenza per il gruppo, che doveva andare a scoprire cosa stava succedendo al di là della foresta proibita. Silente stava parlando con un centauro mentre Hagrid si preparava. Dopo alcuni minuti uscì dalla capanna con la sua balestra e un piccolo sacchetto appeso al collo. Silente fece un segnale e alcuni Auror, che stavano alla porta del castello, raggiunsero il preside e il guardia caccia. Poco prima di partire vennerò raggiunti da Remus, Tonks, Alastor, dalla professoressa McGranitt e per ultimo dal ministro.
    - Bene, siamo tutti pronti? Allora, possiamo andare.-
    Il centauro e Hagrid aprivano la fila, mentre alla fine c'era Alastor ed il suo occhio magico. Camminarono per alcuni minuti, fino a quando, non videro una piccola mandria di Thesral.
    Silente, fece fermare tutti e si avvicinò, insieme ad Hagrid, agli splendidi animali. Rimasero a parlare con loro, per almeno una decina di minuti, poi dodici fra i più mansueti divennero le cavalcature del gruppo.
    Apparte Caramel e due Auror, tutti avevano visto cosa stavano cavalcando.
    Nelle tre ore successive, viaggiarono a ritmo sostenuto e quando arrivarono quasi al limite della foresta, di nuovo Silente li fece fermare in una radura. Osservarono tutta la zona intorno a loro. Nessuna creatura, emetteva il più minimo rumore.
    Dopo alcuni minuti Remus chiese
    - Avvertite anche voi quello che sto sentendo io?-
    Quando tutti annuirono, Silente parlò piano e con voce ferma
    - Siamo vicini a dei maghi molto potenti, avverto la loro aura, anche la foresta sente questo potere.-
    Caramel che stava contando i membri del gruppo disse
    - Silente, forse sarebbe meglio chiamare a raccolta più Auror, non mi sembra il caso di andare avanti.-
    Il silenzio tornò a regnare nel gruppo.
    Gli alberi erano silenziosi, e solo un piccolo ragno uscì dalla sua tana per intessere la sua tela senza troppi problemi.

    Una voce dall'alto fece sobbalzare tutti quanti,questa era profonda e molto forte
    - Salve, credevo che in questa foresta, non vi abitasse nessuno o mi sarei fatto vedere prima per chiedere il permesso di cacciare.-
    Tutti, si guardarono intorno senza capire, da dove fosse arrivata la voce.
    Solo Silente guardò nella direzione giusta e rispose al saluto
    - Salute a te, o a voi qual dir si voglia. Io sono Albus Silente, preside di Hogwarts e questi sono alcuni amicie il ministro della magia Cornelius Caramel .
    Posso sapere con chi sto pralando o almeno vedere la sua forma.-
    Caramel lo guardava strano e anche Alastor non capiva dove stesse guardando. Poi all'improvviso si udi un piccolo tonfo sordo davanti al Thesral di Silente.
    - Magnifiche bestie le vostre, ditemi, come si chiamano?-
    - Sono Thesral, non dovete averne paura.-
    Un mantello con cappuccio, scivolo dalle spalle della creatura, che si rivelò essere un enorme uomo drago coperto da scaglie azzurre.
    Era alto quanto Hagrid, era di un azzurro scuro come il mare profondo. Portava una sorta di vestito nero, che copriva le spalle, i fianchi e parte delle gambe. Una grossa coda, faceva capolino da dietro.
    Il fisico muscoloso, era appena trattenuto dalla stoffa, portava appeso alle spalle, un cappello stile cinese, e un paio di occhialetti a lenti scure coprivano i suoi occhi. In bocca teneva una lunga pipa dritta. Ai fianchi una cintura sorreggeva due spade, una lunga e una corta.
    - Il mio nome, è Kamisama, sono il Re del popolo delle scaglie azzurre, veniamo da lontano e siamo qui per via dell'adunanza e per.........-
    -SIAMO?????-
    Caramel che non gli aveva tolto gli occhi di dosso un momento aveva pronunciato quelle parole a voce alta senza rendersene conto.
    Kamisama fece un sorriso e schiocco le dita. Altri mantelli scivolarono rivelando che la radura dove si erano fermati era circondata da uomini drago, tutti vistosamente interessati alla conversazione.
    Silente smontò e si avvicinò a Kamisama e disse in Draconico
    - [Salute a te o signore dei Draghi, spero che la tua visita sia lunga e piacevole, spero anche, che vorrai concedermi il piacere di darti del tu, con me lo potrai fare, potresti dirci cosa succede, al limitare della foresta?] -
    Kamisama era rimasto affascinato dall' uomo che aveva davanti e rispose in nella stessa lingua
    - [ Mi sorprendi Silente, sono pochi gli uomini che parlano la nostra lingua. Certo che puoi darmidel tu. Quanto a quello che succede, ti conviene fartelo spiegare dal gran maestro dell'arena. L'ho mandato a chiamare quando siete arrivati, sarà qui a momenti.] Nel frattempo posso offrirvi un the?-




    3 chap
    La morte di Caramell

    Silente trasfigurò alcune pietre trasformandole in comode poltrone di velluto, mentre Kamisama preparava il thè.
    Caramell chiese:
    - Scusate altezza, possiamo sapere da dove venite?-
    -Veniamo da un luogo lontano, il territorio è metà desertico e metà montuoso. Il cielo è perennemente nuvoloso, il sole non lo vediamo mai. -
    Alcuni degli uomini drago stavano conversando con il centauro e con Hagrid, che esibiva un sorriso da un orecchio all’altro.
    Tutti i membri dell’ordine stavano vicini a Silente, mentre gli Auror si erano avvicinati al ministro per proteggerlo.
    Silente si accomodò mentre il bollitore cominciava a emettere un leggero sbuffo di vapore.
    Kamisama prese da una borsa un sacchetto, versò alcuni pizzichi di the dentro il bollitore e girò con un bastoncino il liquido.
    Silente stava osservando la lunga spada appoggiata ad un tronco, che il reggente utilizzava come arma e come appoggio per camminare:
    - Curiosa l’arma che usi, potrei osservarla da vicino?-
    - Ma naturalmente Silente. Fai pure. -
    Prese la spada e la porse al grande mago che tento di sguainarla, ma non ci riuscì poiché essa era troppo lunga.
    Nel frattempo uno degli Auror sembrava essere attratto dai mantelli dei nuovi conosciuti, disse qualcosa al ministro che lo fulminò con lo sguardo e disse balbettando:
    - Non osare nemmeno proporglielo non sappiamo che magia utilizzano, potrebbero farti a pezzi.-
    Silente intento a controllare la spada non potè fare a meno provare interesse per la questione, e disse:
    - Kamisama, uno dei miei accompagnatori vorrebbe misurarsi contro uno dei tuoi, pensi sia possibile?-
    L'auror guardò felice il preside, mentre Caramell sbiancava di colpo.
    Tutti i presenti smisero parlare e si avvicinarono mentre Kamisama, si girò verso il gruppetto della sua scorta e chiamò:
    -WUNDARI.-
    Un draconico alto quanto Silente si staccò dal gruppo, si avvicinò al suo re inchinandosi lievemente. Silente spostò le poltrone con il Locomotor, preparò una sorta di cerchio in cui i due contendenti, si sarebbero sfidati. Prese di nuovo posto, stavolta accanto a Kamisama.
    L'auror prese la bacchetta, la roteò e dopo essersi scaldato con alcuni esercizi fece il saluto e si mise in posizione.
    Il Draconico si concentrò per alcuni minuti, poi fece anche lui il saluto e si posizionò.
    A Kamisama venne servita una tazza di thè, ma prima di consumarlo disse brevemente:
    -Signori, le regole per lo scontro sono poche e semplici, nessun incantesimo mortale, nemmeno incantesimi malattia saranno ammessi.-
    Silente annui, guardò in faccia l'Auror che fece un espressione poco emtusiasta:
    - Iniziate-
    Il draconico comninciò a muovere le mani in gesti particolari, mentre il mago disse:
    - Belua- ( in latino viene tradotto in maniera diversa a seconda dell'aggettivo che viene posto davanti. Belua= animale* generico)
    Un fumo verde uscì dal terreno davanti al mago prendendo la forma di un grosso gorilla, che si battè il petto lanciando urla di guerra. Il draconico appoggiò le mani per terra e disse qualcosa nella sua lingua.
    Il gorilla cadde in una buca che si era aperta sotto di lui, impedendogli di fare qualsiasi cosa.
    L'Auror era stupito per il fatto che il suo avversario, non utilizzava la bacchetta.
    Fece sparire il gorilla e disse:
    - Exercitus- (in latino viene tradotto come esercito )
    Una schiera di piccoli gnomi apparve ben schierata intorno al mago, tutti armati di lancie e spade:
    - All'attaaaaccccooooooooooooooooo-
    L'esercito partì con le armi spianate verso Wundari, che pose le mani per terra e intrappolò i piccoletti dentro una piccola prigione di roccia.
    Silente osservava gli incantesimi che utilizzava l'Auror, approvandone le scelte:
    - Utilizza ancora le magie in latino, mentre il vostro non usa la bacchetta. -
    Kamisama era attento allo scontro, ma rispose con un sorriso:
    - Abbiamo imparato che spada e bacchette non vanno d'accordo in combattimento, cosi abbiamo dovuto cavarcela senza di esse.-
    Lo scontro continuò per diversi minuti sostenuto dal tifo delle due parti, anche il ministro aveva cominciato a fare il tifo per il mago. L'auror che aveva utilizzato tutti gli incantesimi non letali, stava piano piano aumentanto la potenza degli incantesimi fino a che non pronunciò:
    - Palus- (palude)
    -Wundari in palus Mergi-(anche se avevo il vocabolario di latino vicino, non sapevo che tempo utilizzare così ho utilizzato la prima persona " immergo" ...... nella palude)
    Il Draconico si trovò immerso fino alle spalle dentro una piccola palude e cominciò a urlare contro il mago, che leggermente soddisfatto guardava i suoi amici e colleghi, facendo profondi inchini.
    Kamisama rise vedendo il sottoposto completamente immerso in una putrida, maleodorante pozza:
    - Ottimo scontro Silente il vostro mago è veramente bravo nelle evocazioni. -
    Fu Caramell a rispondere al reggente:
    - Maestà questo mago appartiene alla categoria degli Auror, si occupano di casi speciali riguardanti l'utilizzo della magia oscura.-
    Kamisama aiutò a uscire Wundari che si avvicinò completamente coperto di fango al suo avversario, che girato verso i suoi colleghi ne riceveva i complimenti e gli toccò leggermente la spalla. Come questo si girò Wundari si scosse il fango di dosso lanciando schizzi sul suo avversario, che rise e strinse la mano al suo avversario.
    In quel momento sentirono squillare una tromba e una biga apparve nella radura. Sopra di essa c'erano due uomini, uno era basso, giovane, vestito con una leggera tunica rossa con le frangie d'oro, guanti rossi e calzari rossi, portava al fianco una frusta e una piccola tromba.
    L'altro uomo era alto sui 40 anni con una barba scura e dei baffi ben curati, una veste di velluto nero lo copriva dalle spalle fino alle ginocchia. Ai piedi portava dei calzari neri e alle mani niente guanti ma un paio di anelli brillanti.
    Quest'ultimo scese dalla biga si avvicinò al gruppetto, inchinandosi davanti a tutti loro.
    -Mi hanno avvertito che erano apparsi nella zona della foresta alcuni uomini, sono venuto a vedere chi poteva essere, visto che il portale è dalla parte opposta a dove siamo noi adesso. -
    Kamisama si avvicinò a Silente e a Caramell e li presentò:
    - Amici vi presento Shannak, è il maestro dell'arena di quest'anno. Questi sono il preside della scuola di Hogwarts Albus Silente e il ministro della magia Cornelius Caramell.-
    I maghi interepellati fecero un rispettoso inchino e attesero che l'altro mago dicesse qualcosa:
    - Non sapevo che ci fosse una scuola qui vicino. Quando siamo venuti qui a fare un sopraluogo abbiamo avvertito una forte aura magica, ma non abbiamo individuato nessuna costruzione ma solo le rovine di un castello vicino al lago.-
    Silente disse piano:
    - Esatto, nessuno può individuare il castello perchè protetto da potenti incantesimi e il villaggio più vicino, è anch'esso nascosto da incantesimi di protezione. -
    - Notevole, non sapevamo neppure che ci fosse un ministero della magia. È la prima volta che veniamo in questo piano. Dal luogo da cui vengo io, i maghi non hanno un ministero ma vivono in pace tra loro. -
    Caramell spiegò al suo interlocutore:
    - Il ministero si occupa di tutte le questioni che riguardano i maghi, le creature magiche e i babbani.-
    Sia Shannak che Kamisama ebbero un momento di confusione e chiesero nello stesso momento:
    - Babbani? e che cosa sono?-
    -I babbani sono tutti coloro che non hanno poteri magici. Nel nostro mondo anche i figli di maghi, non necessariamente sviluppano i poteri magici.-
    Silente continuò dopo Caramell:
    - Può capitare di avere maghi anche trai i figli di altre specie come i giganti, Hagrid è un esempio di questa teoria-
    Kamisama guardava interessato Silente:
    - Cosa insegnate nella vostra scuola Albus?-
    Silente guardò il Draconico e poi Caramell e rispose:
    - Nella mia scuola vengono insegnate tutte le materie che possono essere utili ad un mago, per quando sara adulto. Insegnamo sia la storia della magia, che la cura delle creature magiche. Insegnamo come creare e riconoscere le pozioni. Poi abbiamo anche corsi di erbologia, astronomia e difesa contro le arti oscure.-
    Shannak prese da parte Kamisama e si misero a parlare a voce bassa, mentre Silente iniziò a parlare con il ministro:
    -Caro Cornelius penso che se tutto va come spero, presto avremo nuovi amici e alleati contro Tu-sai-chi. Pensa anche ai risvolti culturali che questo incontro, potrebbe portare ai nostri metodi di insegnamento. Però vorrei anche capire cosa ci fanno in questo luogo e cosa è l'adunanza?-
    Cornelius invece rispose al preside
    - Silente tu sei troppo fiducioso, vorrei ricordarti che non sappiamo con chi abbiamo a che fare. Vorrei anche farti notare che non credo che se anche venissero da noi come amici, si sottometterebberò alle nostre regole. Pensa che non usano la bacchetta e che non siamo stati capaci di individuarli nemmeno dal ministero. Inoltre non sappiamo che magia utilizzano. E se fossero tutti maghi oscuri? Ci hai pensato? Pensa se i mangiamorte ancora liberi venissero a sapere, che esistono creature di altri piani, con capacità di magia oscura. Non sappiamo come reagirebbero, sotto l'effetto di magie di controllo mentale-
    Caramell era visibilmente preoccupato, pensava che sarebbe stato meglio chiudere subito il portale e dimenticare l'accaduto.

    Avrebbe avuto ragione..solo su una cosa................

    Nel frattempo a Hogwarts, Harry e amici avevano dovuto sorbirsi quasi cinque ore di pozioni. Piton aveva visibilmente protestato quando Azim, gli era entrato in aula portando i tre ragazzi e dicendogli di fare in modo che non uscisserò dalla classe.
    Per il resto della lezione Piton, era diventato insopportabile. Aveva tolto a Griffondoro almeno settanta punti e punito tutti e tre i ragazzi per quello che era successo.
    Dopo la lezione Harry ed Hermione andarono a pranzo, mentre Ronald venne invitato da Piton a ripulire la classe senza magia dopo che il calderone del rosso, era esploso riempendo tutta l'aula di una sostanza verdastra e maleodorante.
    Hermione stava guardando alcune note sul suo libro e non si accorse dello sguardo di Harry, che osservava la sua più cara amica pensando quanto era bella e quanto le voleva bene. Forse l'amava? Nemmeno lui lo sapeva con certezza.
    Neville Paciok si fiondò al tavolo e andò da Harry:
    - Hey Harry, hai sentito la novità?-
    Harry si decise a togliere gli occhi da Hermione e guardò Neville:
    - No, che cosa è successo?-
    Paciok che era tutto eccitato, prese una coppa di the bollente :
    - Ho sentito che per motivi che ci verranno comunicati da Silente, tutte le lezioni fino a domani sera, sono state annullate. Tutti i professori sono in una stanza con alcuni membri del ministero, stanno aspettando di parlare con Silente e con Caramell.-
    Dopo aver detto questo prese la tazza e andò via.
    Hermione che era attenta a quello che leggeva sobbalzò, quando sentì che le lezioni erano state annullate:
    - Ma non possono annullare le lezioni. Chissa cosa è successo?-
    Harry era però preoccupato per la presenza degli Auror, non sapeva di evasi che lo volevano morto e Caramell aveva dovuto ammettere, che Voldemort fosse rinato.
    Inoltre il nuovo professore di difesa contro le arti oscure, era uno strano personaggio che aveva l’abitudine di accusarlo per ogni azione malvagia, che veniva commessa nella scuola. Era convinto che in lui vi fosse una parte dell’oscuro signore che influenzava i suoi modi e quando questo gli passò davanti gli chiese:
    - Professore è vero, che non ci sarà lezione in questi due giorni?-
    - No, signor Potter, è una decisione che è stata presa dagli altri professori ma io non ho annullato le mie lezioni quindi, ci vediamo domani mattina.-
    Il professore si allontanò ed Harry, desiderò che qualcuno prendesse a calci quel sedere molliccio.
    Ronald arrivò in quel momento e aveva la pelle macchiata ed emanava un aroma davvero schifosa.
    - Gratta&Netta-
    Hermione aiutò l'amico a pulirsi e continuò a leggere, mentre Ron cominciava a mangiare Harry gli passò un bigliettino con scritto
    °amo Hermione non so cosa fare.°
    Ron prese la penna e gli rispose
    °Devi dichiararti amico, se davvero ci tieni a lei devi dirle subito tutto quanto, hai il mio appoggio.°
    Harry guardò l'amico, gli fece una faccia abbastanza tranquilla e Ron gli fece segno di provarci subito. Ma Harry non aveva il coraggio di dichiararsi e così quando lei uscì, lui non la seguì.
    - Amico mio, hai perso un occasione ma ne avrai altre durante questo periodo, natale è alle porte. -
    Detto questo, Ron prese un pezzo di pane e uscì dalla sala da pranzo. Harry guardava il suo porridge anche se, non aveva più fame e decise di andare a trovare Hagrid.
    Mentre camminava per i corridoi, incrociò Azim che guardava la bacheca dei trofei di Hogwarts.
    -Salute a voi signor Potter, dove andate se mi è concesso chiederlo?-
    - Azim puoi darmi del tu, e sto andando da Hagrid.-
    - Non lo troverai a casa, è andato con Silente e Caramell nella foresta proibita.-
    Harry si avvicinò alla bacheca e guardò il trofeo vinto dal padre al tempo, della sua carriera di cercatore di Griffondoro.
    Azim osservava lo stesso trofeo e disse:
    - Sai, io conoscevo un Auror tanti anni fa che si chiamava James Potter, ed era un campione nel gioco dei maghi. Quando sono passato davanti a questa vetrina ho notato la coppa e mi sono fermato preso dai ricordi. -
    Harry lo guardò in faccia e vide una lacrima, scendere sul viso scuro dell’Auror.
    - Quindi hai conosciuto mio padre, e come era a lavoro?-
    Azim si voltò verso Harry e guardandolo in faccia capì che diceva il vero. Era il figlio di James:
    -Seguimi Harry, ti parlerò di tuo padre davanti ad una coppa di the delle mie terre. Incontrerai anche altri maghi che lo hanno conosciuto. -
    Mentre camminavano uno di fianco all’altro, arrivarono in giardino dove era stata montata una tenda molto grande e alcuni maghi stavano all’esterno a fare la guardia. Quando Azim si avvicinò le guardie chiesero in arabo qualcosa indicando il ragazzo. Quando l’Auror rispose i maghi squadrarono Harry e sorrisero inchinandosi.
    Azim fece entrare il ragazzo e Harry ebbe un sussulto quando varcata la soglia si trovò, sulla cima di un immensa torre che andava verso il basso e non verso l’alto. Questa era larga almeno mezzo miglio e profonda più di dieci. Le scale che scendevano avrebbero permesso ad un esercito schierato su tre file, di camminarci tranquillamente. Ad ogni piano risplendevano le luci delle camere dei maghi e in profondità…. Bhe diciamo che la fine della torre era un po’ buia. E soprattutto non si vedeva il fondo.
    Azim accompagnò Harry in una stanza dove gli venne consegnata una piccola targhetta e venne registrata la bacchetta.
    Una balaustra in marmo nero, evitava che chiunque scendesse finisse nel baratro.
    Ogni piano ospitava diverse stanze. Le stanze da letto dei maghi, erano arredate con due armadi e un tavolo con quattro sedie. In alcune di esse vi erano maghi che stavano preparandosi per il servizio, in altre alcuni dormivano o leggevano, mentre in altre si sentiva il suono di strumenti musicali.
    Per scendere era stato installato un piccolo ascensore ma quasi tutti, preferivano usare le scale.
    Ogni volta che scendevano di un piano Harry notava qualcosa di diverso, in un piano aveva visto un cammello abbeverarsi ad una fontana e due piani sotto di quello, aveva sentito chiaramente il ruggito di un leone. In uno dei piani si fermò perchè in una delle stanze aveva visto, per la gioia dei suoi occhi, alcune odalische che in abiti di seta trasparente, si esercitavano in balli sensuali.
    Anche Azim si era fermato per osservare le giovani donne. Una di esse vedendo Harry e Azim si infuriò e chiuse sbattendo la porta in faccia ai due.
    Si fermarono al tredicesimo piano ed entrarono in una sorta di taverna dove alcuni maghi erano seduti su dei puff, intorno ad un tavolo chiaccherando in arabo. Quando Azim si avvicinò tutti smisero di parlare e guardarono il ragazzo. L'Auror si avvicinò a quello che sembrava essere il capo e inchinandosi davanti a lui gli bisbigliò qualcosa all'orecchio.
    L'espressione dell'uomo apparve stupefatta e guardando meglio il ragazzo, disse:
    - Scherzi vero? Non puoi dire sul serio, non può essere lui, è morto anni fa. -
    Poi lo guardò e disse ai suoi sottoposti:
    - Signori miei, avete davanti a voi il figlio di un amico, di un collega, di un fratello. Guardatelo bene, chi vi ricorda?-
    Tutti i presenti si girarono, per osservare il ragazzo e uno di loro indico la ferita, poi i capelli e infine gli occhi e disse:
    - Per Allah, ........ è il figlio di James e Lily-
    Tutti si alzarono e si inchinarono al ragazzo stupefatto. Il capo degli Auror si avvicinò a Harry e disse:
    - Tuo padre ha passato tre anni da noi in Arabia, è stato per noi un fratello oltre che un collega. Siamo fieri di poter conoscere, il figlio di un eroe del nostro paese. Siediti con noi Harry, oggi ascolterai una leggenda, che viene narrata ai nostri figli per farli addormentare la notte e che nelle sale dei maghi, è simbolo di coraggio e onestà.-
    Harry si sedette, gli venne servito del the caldo e qualche dolcetto mentre tutti i presenti lo guardavano lacrimando.

    Nel frattempo, Hermione stava studiando in biblioteca una forma avanzata di trasfigurazione. Mentre era concentrata su di un incantesimo sentì un brivido lungo la spina dorsale, dietro di se vide seduto un mago, che consultava un tomo della sezione proibita. Il mago era coperto da una maschera simile a quella che usano gli sciatori, stava leggendo alcune pagine, che gli soffiavano in faccia una ventata gelida. Si spostò di un paio di banchi e continuò a leggere mentre la temperatura nella sala, scendeva vertiginosamente.
    Si accorse che qualcosa non andava, quando vide che nella stanza aveva cominciato a nevicare. Nessun allievo era rimasto in sala, anche la bibliotecaria era andata un attimo in bagno e non era ancora tornata. Il mago che stava facendo gelare la stanza era sparito e aveva lasciato il libro aperto sul tavolo. Hermione non potendo più sopportare il freddo, andò a chiudere il libro.
    Il vento era diventato una leggera brezza ed una pagina, era diventata brillante come se fosse stata cristallizzata. La ragazza non potè fare a meno di osservare il libro, che al tatto era freddo e pesava tantissimo. Le pagine erano di pergamena ruvida e in alcune erano presenti delle figure di esseri mostruosi e sotto di esse, c'erano anche le formule per evocarli oltre che per ricacciarli. La figura di una creatura dei ghiacci attirò la sua attenzione e le formule sotto di essa gli rimasero in mente. Mentre con l'incantesimo Locomotor, trasportava il libro nella sua sezione venne sorpresa da Gazza il custode, che vedendo il libro aveva urlato:
    -HA AH, beccata in pieno signorina, adesso vedrai che cosa ti aspetta per aver letto un libro della sezione proibita.-
    Detto questo afferrò Hermione e il libro e la portò dalla professoressa McGranitt.
    Questa era ancora nella stanza insieme agli altri professori. Vedendo la Granger e Gazza con il libro (lo teneva sulle spalle visto che neanche lui riusciva a sopportarne il peso) la professoressa chiese:
    - Signorina Granger può spiegare come mai questo libro è stato trovato in suo possesso?-
    Hermione le raccontò di cosa era accaduto in biblioteca, il fatto che il mago in questione era misteriosamente scomparso, il freddo e altri particolari indussero i professori a prendere il libro e poggiarlo sul tavolo:
    - Signori, vi prego di fare attenzione probabilmente il mago è finito risucchiato dal libro, non credo che sarà facile tirarlo fuori. Unico indizio, è la pagina congelata. -
    - Signorina Granger, lei è libera di andare ma si tenga libera per altre informazioni.-
    Detto questo la ragazza fu libera e raggiunse Ron per terminare i compiti di pozioni.

    Ronald, era nella stanza delle necessità che era diventata un laboratorio, a provare alcune pozioni, che erano state assegnate come compito per la settimana dopo, ma nessuna di esse era ancora riuscita al rosso. Mentre mescolava sangue di rospo e pelle di salamandra, entrò Hermione con in mano il libro di pozioni e si posizionò vicino al ragazzo:
    -Sai dove è finito Harry?-
    - No, credo sia andato ad allenarsi, perchè?-
    - Volevo chiedergli una spiegazione su una cosa che ho sentito.-
    - Cosa hai sentito?-
    Ron era riuscito a rendere uniforme il colore della pozione e l'aveva messa sul fuoco a bollire.
    - Senti Ron, tu sei anche il confidente di Harry? Cosa......Cosa pensa di me?-
    Il rosso la guardò e rispose:
    - Non dovrei dirtelo ma mi ha confessato che ha una cotta per te. Solo non riesce a esprimersi.-
    Hermione divenne rossa come un peperone mentre tagliava la radice di una pianta. Poi prese coraggio e disse:
    - Io.... io credo di provare qualcosa per lui ma non so bene cosa sia. -
    Adesso era tornata tranquilla e disse all'amico:
    - Se stasera lo vedo, gli chiederò qualcosa e poi gli dirò la verità. -
    Ronald aggiunse la pelle di serpente alla pozione che stava bollendo, questa divenne prima nera, rossa, arancione e alla fine divenne trasparente. Il ragazzo spense il fuoco, prese una piccola ampolla e vi versò dentro un pò di pozione poi disse:
    - Sono riuscito a fare la pozione per i capelli, voglio vedere se funziona. -
    - Sei sicuro di volerlo fare?-
    Il rosso prese un mestolo e assaggiò la pozione:
    - Buona, sa di lamponi. Il libro che cosa dice?-
    - Che non dovrebbe avere sapore..... Ron, ti informo che i tuoi capelli sono un pò cresciuti......... e sono color lampone. -
    Ronald si toccò la testa e si raccolse i capelli, gli ci vollero dieci minuti.
    Hermione gli provò a tagliare, ma questi ricrescevano più lunghi. Alla fine gli fece una treccia che Ron, nascose dentro un cappello.
    Mentre scendevano le scale per tornare in sala grande viderò Malfoy, che stava salendo verso la gufiera.
    Appena questo li vide non disse nulla e continuò a salire le scale. Appena fu dietro di loro afferrò il cappello di Ron e glielo tolse. La treccia di Ron scivolò per terra e lì vi rimase mentre Draco rideva a crepapelle:
    - Hey Weasley dove hai preso quella chioma, devi far scalare una torre a qualcuno?-
    Hermione tirò fuori la bacchetta e disse:
    -Palus-
    -Silencio-
    Draco si trovò immerso fino al collo in una piccola palude e non poteva nemmeno urlare per chiamare aiuto.
    Hermione fece scomparire la palude e disse ancora:
    - Petrificus Totalis-
    Ron si alzò e disse:
    - Hermione, girati per favore non voglio che tu veda. -
    - Habitus evanesca -
    Venne lasciato lì nudo, sporco di fango, ammutolito, pietrificato e in lacrime. Mentre scendevano vennero raggiunti da Pix che vedendo il ragazzo iniziò a gridare:
    - VENITE A VEDERE IL PISELLINO DI MALFOY-
    Alcuni studenti accorsero dalle aule mentre Hermione e Ron si dileguavano verso il loro dormitorio.


    Shannak si era avvicinato a Silente e al ministro e chiese:
    - Vorrei chiedervi come mai siete qui oggi? In questo mese mai nessuno, si era avvicinato al nostro accampamento, che intenzioni avete? -
    Silente rispose prima di Caramell:
    -Siamo qui perché allarmati dal suono del corno e dal racconto del guardiacaccia sulla presenza, di alcuni maghi e di altri personaggi ai confini della foresta.-
    Caramell disse in aggiunta:
    - Siamo anche venuti per verificare la leggitimità dell'evento in questione. Abbiamo pensato che alcuni maghi avessero organizzato qualcosa, senza avvisare il ministero. -
    - E ora che cosa vorreste sapere?-
    Caramell fu più svelto di Silente e elencò alcuni punti:
    - 1) Quanti siete?-
    - Se tutto procede come dovrebbe entro tre giorni saremo oltre i centomila elementi, attualmente siamo un migliaio scarso. -
    - 2) Quanto tempo resterete in questa zona? -
    - Secondo il vostro modo di calcolare il tempo, rimarremo qui fino ad Aprile. -
    - 3) Cosa state organizzando? -
    - Stiamo organizzando un raduno, per tutti coloro che utilizzano la magia. In un mese avremo terminato lo stadio e lì si svolgeranno delle sfide che decreteranno quale piano è il più forte. Il piano vincitore verrà premiato con una somma di denaro, sarà inoltre esentato dal pagare le tasse che vengono imposte dal Supremo.
    Al solo nome tutti i presenti escluso il gruppo di Silente e Caramell si inchinarono:
    - 4) perché non siete venuti a chiederci il permesso. In fondo potremmo avere qualcosa in contrario, vero Silente? -
    - Assolutamente no. -
    Caramell si voltò verso il mago e gli chiese guardandolo con uno sguardo assassino:
    - Puoi ripetere per piacere, forse ho sentito male. -
    - Hai sentito benissimo, il terreno fino alla galleria da cui arriva il treno appartiene alla scuola, e solo il preside può decidere riguardo alla scuola e per quel che mi riguarda loro possono rimanere. -
    Caramell era livido di rabbia e disse:
    - Tu sarai preside ancora per poco caro mio, quanto a voi vi conviene prendere armi e bagagli e tornare da dove siete venuti. Non siete i benvenuti qui.-
    Kamisama stava osservando la scena e si avvicinò a Sahnnak:
    - Amico mio forse sarebbe meglio fargli vedere di cosa siamo capaci, cosi il ministro capirà che non conviene essere nostri nemici. In fondo sembra che solo Silente voglia esserci amico. Mostriamo al ministro il vero potere della magia dei piani. -
    - Se questo eviterà lo spargimento di sangue innocente faremo come dici tu. -
    Caramell chiamò il mago che prima si era battuto e gli disse a voce alta:
    - Mostra a questi sciocchi la vera magia degli Auror. -
    Il mago si mise di nuovo al centro del cerchio e si preparò a usare la magia.
    Kamisama chiamò:
    -SAMEJIMA-
    Un draconico alto quanto Hagrid si avvicinò al cerchio fece un inchino verso il suo avversario ed entrò. Ma Wundari gli pose una mano sul petto e gli disse qualcosa al draconico che lo fece arretrare.
    Shannak come maestro dell'arena si avvicinò ai contendenti e disse:
    - Se vincete voi noi andremo via in pace ma se vincessimo noi?-
    Caramell lo guardò con disprezzo e disse:
    - Se vincete voi? Bhe se riuscirete a "vincere" vi lasceremo stare e potrete fare quello che volete. -
    - Siamo qui in pace ma vogliamo dimostrare quanto possiamo essere deleteri se costretti alla lotta. Signori questa lotta non avrà fine fino a quando uno di voi non cadrà a terra privo di vita. Siete sicuri di volerLo. -
    L'Auror guardò Caramell che fece cenno di si mentre Silente faceva cenno di no. Ma Caramell non era disposto a essere privato della sua autorità e urlò:
    - A me solo devi obbedienza quindi scegli o combatti per me e riceverai gli onori che meriti, oppure cercati un nuovo lavoro. -
    L'Auror stava per dire di si quando Silente disse:
    - Se anche ti licenziasse ti assumerei io per proteggere, tre studenti troppo esuberanti e spericolati. -
    L'Auror felice rispose al maestro:
    - Non voglio scatenare una guerra e nemmeno battermi con un nuovo amico, mi ritiro. -
    Uscì dall'arena e si mise al fianco di Silente. Stranamente anche gli altri Auror si avvicinarono a Silente lasciando solo il ministro che arrabbiatissimo entrò nel cerchio e prese la bacchetta:
    - Non sono diventato ministro per niente, sono un ottimo mago e voglio dimostrarlo. -
    Ma Silente chiese:
    - Shannak per favore non puoi modificare il tipo di combattimento? -
    -Solo se entrambi non lo dichiarano mortale in quel caso non potrei fare nulla. -
    Kamisama guardò Wundari e annui. Ma di nuovo il ministro volle fare di testa sua e dichiarò:
    - No io voglio combattere e vederlo ardere nella sua stessa carne. -
    Wundari lo guardò con una faccia stupita e disse:
    - Come vuole, mortale sia. -
    Shannak uscì e diede l'ordine:
    - Iniziate. -
    Caramell non esito davanti al suo avversario e urlò:
    - CRUCIO-
    Il draconico urlò di dolore mentre tutto il corpo, si contorceva al suolo sconvolto dai dolori.
    Silente guardava Caramell in cagnesco, poi si accorse che Kamisama sorrideva e guardò meglio Wundari che stava impugnando qualcosa.
    Il ministro gli girò intorno e disse:
    - Imperio -
    Il draconico si mise dritto:
    - Ora voglio che tu ti metta in ginocchio e che mi chieda pietà.-
    - No. -
    - Crucio,crucio,crucio,crucio,crucio,crucio,crucio.....e adesso chiedi pietà, oppure devo continuare?
    - maiiiiiiiii -
    - Crucio,crucio,crucio,crucio,-
    Silente si mosse verso Caramell ma Kamisama lo bloccò tenendolo per un braccio:
    - No amico mio lascialo fare, non sa cosa sta provocando. Wundari non è uno sprovveduto.-
    - Ma potrebbe impazzire o peggio morire. -
    - Fidati di me non succederà nulla. -
    Caramell continuava il gioco di tortura e ordini ma il suo avversario resisteva.
    - Ora basta giocare.......Avada kedaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhh....-
    Caramell non terminò la frase. Wundari aveva puntato la mano aperta verso il suo avversario e dal nulla centinaia di catene, avevano "agganciato" il ministro. Ogni catena aveva una lama per anello e alla fine di ogniuna, c'era un gancio a quattro punte che si era conficcato nella pelle e tirava facendo uscire una marea di sangue.
    Alcuni degli Auror vomitarono seguiti dai membri dell'ordine della fenice che non riuscirono a trattenersi. Poi mentre le catene si avvolgevano sul ministro urlante Wundari si alzò da terra e iniziò a cantare.
    Mentre cantava la carne del ministro prese a ribollire e a gonfiarsi generando piaghe e pustole.
    Più il canto saliva d'intensità più la pelle del ministro si gonfiava.
    Alla nota finale il ministro esplose in un crepitio nauseante e un ondata di liquame si riversò sul terreno, catene comprese.
    Silente aveva gli occhi sbarrati dall'orrore per la scena, a cui aveva assistito mentre Kamisama gli diceva:
    - Hai appena assistito a due delle tecniche di magia oscura, che non vengono mai usate senza che venga richiamato il combattimento mortale. Le "catene danzanti" e il "canto della morte ulcerosa". -
    Hagrid e gli altri si avvicinarono per osservare le spoglie del ministro. Wundari si girò verso Shannak che gli fece cenno di uscire dal cerchio. Una volta uscito Wundari svenne. Kamisama si avvicinò al sottoposto e pose una mano sulla testa e sul corpo, cantinelando una formula.
    Silente si avvicinò alla pozza dove era scivolato il ministro ormai ridotto ad un liquido maleodorante, trasfigurò una roccia in un barattolo di vetro.
    Utilizzando un incantesimo riversò il ministro dentro di esso tappandolo con un tappo ermetico.
    Shannak si avvicinò e disse:
    - Mi dispiace che siamo arrivati a questo ma era corroso dalla rabbia e non ho potuto fare nulla. -
    - Hai ragione. Forse avev pauradi perdere la poltrona di minsitro, ma sarebbe stato meglio se non fosse successo, sarà dura da far digerire la questione al ministero.
    - Avete intenzione di mantenere il patto?-
    - Io non ho cambiato idea, per me potete rimanere.-
    - Posso fare qualcosa per te Silente?-
    - Vorrei vedere il vostro accampamento, posso?-
    Shannak fece un sorriso e rispose:
    - Certamente, sarete tutti i benvenuti, potrete assistere ad alcune nostre tradizioni. -
    Si avviarono verso l’accampamento. Il ministro in un barattolo.

    Edited by Kessalis_Kin-Milaa - 28/3/2006, 20:43
     
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    devo correggere il quarto e il quinto capitolo poi gli posto
     
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    Scrivi bene e in maniera dettagliata e che fantasia! Ma alla fine bleah!Un pò schifosino quello che ha subito Caramell, ma la sua stupidità lo meritava in pieno.
    Vai con i nuovi capitoli!
     
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    CITAZIONE (Scar7 @ 21/2/2006, 14:23)
    Scrivi bene e in maniera dettagliata e che fantasia! Ma alla fine bleah!Un pò schifosino quello che ha subito Caramell, ma la sua stupidità lo meritava in pieno.
    Vai con i nuovi capitoli!

    come sarebbe a dire schifosino? Volevi forse una fine peggiore ?
     
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    No, è che stavo per mettermi a tavola e mi è passato l'appetito.
     
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    CITAZIONE (Scar7 @ 21/2/2006, 18:43)
    No, è che stavo per mettermi a tavola e mi è passato l'appetito.

    Ah, bella idea leggerla prima di pranzo/cena/colazione, blink.gif io mentre scrivevo avevo di fianco il libro delle fosche tenebre con le istruzioni dell'incantesimo e un panino con formaggio prosciutto crudo e insalata. w00t.gif comunque i prossimi sono molto meno truculenti.............naturalmente scherzo. Ah uno spoiler, Harry andrà a vivere lontano da Hogwarts quest'anno

    4 chap

    Eroi del passato e del presente.

    - Devi sapere Harry, che quando tuo padre è arrivato da noi in arabia per prestare servizio, non parlava arabo e non sapeva niente sulle nostre tradizioni. -
    Harry ascoltava con piacere la storia del padre, quando questo era ancora un Auror e aveva viaggiato per il mondo. Stava comodamente seduto su un puff e sorseggiava una tazza di the alle erbe, mentre il capo degli Auror continuava il suo racconto:
    - Era un uomo generoso tuo padre, quando uno di noi aveva un problema si faceva in quattro pur di aiutarci. Era un lavoratore instancabile e amava il the. Si guadagnò l'affetto di tutti grazie al suo sorriso sincero e per altri meriti, che non ti sto a elencare. Ma tuo padre è diventato un eroe, per via di un caso veramente difficile. Devi sapere che nel periodo che tuo padre era da noi, eravamo stati sopraffatti da una mole di denunce, per scomparse di maghi e di babbani e anche alcuni di noi erano spariti. Quando venivano trovati i corpi alcuni erano integri altri erano martoriati. Tuo padre venne destinato al caso in collaborazione con alcuni degli Auror, che sono oggi presenti qui nella torre.-
    Fece segno ad Azim di avvicinarsi e gli disse qualcosa in arabo. Appena percepito il messaggio, Azim scomparve dietro una porta:
    - Come ti stavo dicendo tuo padre si gettò anima e corpo nell'indagine, dopo alcune settimane era riuscito a recuperare un ricordo di un uomo che era riuscito a sopravvivere abbastanza a lungo e fu ricoverato in uno dei nostri ospedali migliori, per essere curato ma non superò la notte. -
    - Purtroppo il ricordo era poco utile visto che, non riuscivamo a vedere che aspetto avesse il rapitore. Purtroppo mentre eseguiva l'indagine la figlia di uno sceicco fu rapita. Dopo alcune indagini in città, una visita all'obitorio della polizia e una chiaccherata con uno stregone finalmente tuo padre ci disse che aveva scoperto come erano andate le cose. Scoprì infatti che in una caverna in una montagna in pieno deserto, si era aperta una fenditura da cui erano uscite delle creature che si cibavano delle interiora degli esseri umani. -
    - Ci appostammo davanti alla caverna ma nessuna creatura uscì per alcuni giorni cosi, durante la notte uno dei nostri decise di entrare a dare un occhiata senza permesso. Sentimmo un urlo che ci fece gelare il sangue. Tuo padre si lanciò dentro la caverna a con una cotta di maglia elfica e con in mano solo la bacchetta. Noi lo seguimmo e quello che vedemmo ci fece stare male. Il pavimento della grotta era disseminata di strane pietre umide che pulsavano, mentre intorno ad esse erano sparse le interiora degli uomini e donne rapiti in quei mesi. James stava combattendo con una creatura, simile ad un uomo ma dotato di carapace. Purtroppo nessun incantesimo sembrava avere effetto contro questa creatura.-
    - Notammo che il nostro uomo era disteso per terra e si reggeva il braccio. James non sapeva cosa fare e quindi prese quella che sembrava essere una spada e gli fece un incantesimo. La spada brillò di una luce argentea e james, la usò per tagliare la testa della creatura che cadde pesantemente sopra alcune pietre distruggendole, facendoci notare che dentro vi erano dei feti. Alcuni di noi passarono la notte a distruggere le uova, mentre io mi occupavo di estrarre il veleno dal braccio del mio sottoposto. James entrò nella fenditura e ne uscì un paio d'ore dopo, portando con se una ragazza pallidissima leggermente ferita e due maghi feriti gravemente.-
    Fece una pausa per bere una tazza di the e per ricordare ogni particolare.
    Mentre beveva Harry non potè fare a meno di notare che alcuni uomini, coperti da lunghi mantelli e cappuccio erano arrivati e si erano seduti nel tavolo vicino insieme ad Azim. Quando il capo degli Auror, si accorse degli uomini fece un cenno e li fece avvicinare:
    - Harry, questi uomini che si stanno avvicinando sono fratelli e non sanno che tu sei il figlio di James, loro erano gli uomini che tuo padre ha salvato dall'inferno in cui erano stati portati.-
    Gli uomini si inchinarono e chieserò:
    - O potente Balzack, signore di noi tutti in che maniera possiamo servirti?-
    - Signori voglio che oggi, raccontiate dell'inferno in cui vi trovaste tanti anni fa e di come ne usciste.-
    Uno degli uomini si inchinò e cominciò a raccontare:
    - Eravamo arrivati alla caverna, durante un indagine sulla scomparsa di una mandria di muli e il colpevole sembrava fosse essere un drago dei deserti e noi fummo mandati per indagare. Quando entrammo nella caverna trovammo il pasto di alcune creature, oltre che i cadaveri di alcune donne anziane e giovani a cui era stata aperta la cassa toracica e il contenuto, era sparso per terra con evidenti segni di morsi. Sentimmo dei rumori venire da una fenditura e armati delle nostre bacchette entrammo. -
    - Seguendo i rumori finimmo in una seconda caverna, dove scorreva un fiume di lava bollente. Nella riva opposta a dove eravamo noi, c'erano delle creature simili ad insetti che stavano banchettando con i muli e non si erano accorti di noi. Purtroppo non ci eravamo accorti della presenza, di un giovane della stessa razza che stava facendo la guardia. Quando questo individuò il nostro calore corporeo, lanciò uno strillo che interruppe il pasto e li fece sciamare verso di noi.-
    Mentre parlavano Balzack fece un segno e questi si tolserò i mantelli.
    Harry dovete trattenersi per non urlare.
    Una parte del corpo dei due uomini, era coperta di profonde cicatrici, grandi quanto il morso di uno squalo bianco adulto e profonde parecchi centimetri:
    - Sarebbe stato meglio morire, quando ci catturarono fummo incatenati ad un tavolo e una strana figura apparve dal nulla e si avvicinò a noi. Teneva in mano un coltello e con quello, ci ha scarnificati metà del corpo. Dava da mangiare quello che toglieva alle creature. Per giorni siamo rimasti vivi perchè questa figura, ci teneva in vita dandoci delle pozioni che ci facevano sopravvivere. Ogni giorno ci toglieva un pezzetto diverso, facendoci soffrire come non mai. Cercammo di chiudere la nostra mente al dolore per sfuggire alla sua crudeltà, ma lei c'è lo impedì penetrandoci nella mente e risucchiandoci nella sua, dove il dolore era elevatissimo. Le creature avevano paura e non ci attaccavano per finirci. Poi una notte siamo stati raggiunti una giovane ragazza, che alla nostra vista aveva cominciato a urlare. Riuscimmo finalmente a vedere la nostra carnefice. Svenni solo per il suo aspetto. -
    L'uomo smise di parlare e fece un passo indietro mentre l'altro continuava al suo posto:
    - La donna che avevamo davanti, se cosi si può chiamare era orribile, aveva la pelle viola scuro e ricoperta di piaghe, bubboni e ferite aperte. Dietro la schiena aveva due ali nere piumate e gli occhi erano di colore rosso brillante. Ma il suo potere fu la cosa più spaventosa. Aveva un aura magica talmente forte che da sola avrebbe terrorizzato anche il mago più coraggioso.-
    - Quando la ragazza vide la strega urlò a squarciagola il suo terrore e la strega, godendo di questo terrore si avvicinò a noi e ci rinchiuse in una gabbia di roccia. La ragazza finì sul tavolo al posto nostro e la strega, le tagliò i tendini delle mani e delle gambe facendola urlare di dolore. Cominciò anche con lei, quello che aveva fatto con noi.-
    - Poi all'improvviso, questa scomparve ma non prima di sbattere la ragazza svenuta, in una gabbia simile alla nostra. Per giorni non si fece vedere e le creature, cominciarono a uscire dalla caverna alla ricerca di cibo. Dopo una settimana la ragazza sembrava essersi ripresa e cominiciò a raccontarci chi era. Appena scoprimmo la sua identità, ci dispiacemmo per lei e per suo padre che era un uomo assai generoso. Perdevamo le speranze di uscire e le creature affamate, incominciarono a uccidersi tra di loro fino a quando una sera non apparve un miraggio. All'entrata della caverna c'era un mago, armato di spada e bacchetta. Questo combattè contro le creature che erano rimaste in vita. Ci aveva quasi liberato quando apparve la strega. Perdemmo di nuovo le speranze. La strega stava dicendo al giovane mago, che se non voleva morire doveva prostrarsi davanti a lei e chiedergli pietà. Il mago che si chiamava James Potter, incantò la sua arma e la puntò verso la strega. -
    Entrambi gli uomini bevverò una tazza di thè. Poi Balzack continuò al posto loro:
    - Combatterono sia con le armi che con la magia, fu un ingegnoso piano di tuo padre a salvare questi uomini.-
    Appena i due sentirono quelle parole ebbero un sussulto. Davanti a loro, stava il figlio del loro salvatore e amico. Balzack continuò:
    - Fece rimbalzare un incantesimo di fuoco su una parete, distruggendo le ali della strega e dopo aver invocato la benedizione per la sua arma tagliò di netto la testa della strega. Appena questa morì tutte le creature fuggirono spaventate, tuo padre liberò gli ostaggi e li riportò a noi.-
    - Passò due settimane in ospedale con tua madre al suo fianco.-
    I due maghi si alzarono e andarono verso la porta dove fecero un segnale ad un servo a cui diederò un bigliettino.
    Harry era stupefatto dalle imprese del padre:
    - E la ragazza, che fine ha fatto?-
    - Il padre felice di aver riavuto sua figlia, propose tuo padre per una medaglia, lo ringraziò e gli donò un ingente somma di denaro che tuo padre spese, per far curare i due uomini che hai appena incontrato. Poi dopo due anni che era da noi, seppe che tua madre era incinta di te e stava per tornare in Inghilterra.
    Purtroppo, venne coinvolto in uno scontro con un potente mago, che voleva distruggere la città dopo che alcuni imbecilli ubriachi, avevano investito e provocato la morte della moglie, a lui carissima. Il mago in questione, era un bravissimo evocatore di creature e controllore del tempo (quello meteorologico). Quando la moglie morì, sulla sua casa non smise di piovere. Quando ebbero fine i funerali, lui entrò in città e distrusse ogni locale che incontrava e uccideva i suoi occupanti, utilizzando vespe e calabroni. Tuo padre lo intercettò al centro della città, in una piazza che porta ora il nome di "scontro fra maestri". Devi sapere che il mago, era anche il maestro di tuo padre. Da quando era arrivato tuo padre studiava l'arabo e gli incantesimi dal mago, che si apprestava a combattere in quella piazza.-
    - Nessuno aveva mai visto uno scontro a quei livelli. Molti incantesimi che vennero usati, erano stati proibiti da tempi antichi, ma sia tuo padre che il suo maestro li conoscevano bene. -
    Balzack prese una seconda tazza di the e la sorseggiò. Poi:
    - Lo scontrò durò per tre giorni, e i due non si riposarono mai alternando molti incantesimi evocativi con altri elementali. Alla fine tuo padre utilizzò un incantesimo lama molto difficile e pericoloso, "Fulminis Sagitta Obscura". Un incantesimo, che se usato durante una tempesta, diventa assai difficile da bloccare.-
    - Il suo avversario nemmeno provò a bloccare il colpo, ma si lasciò trafiggere. Morì tra le braccia di tuo padre che piangeva.
    Lo stesso giorno prima di partire gli venne conferito il titolo di eroe della nazione.-
    Balzack finì:
    - Poi un giorno, ricevemmo la notizia che tu eri nato e che ti avevano chiamato Harry. -
    - Dopo molto tempo ricevemmo una seconda lettera, diceva che tuo padre era morto e che anche lily era morta. Fu proclamato il lutto in tutto il paese e venne fatta una cerimonia in ricordo di tuo padre.-
    -Quando siamo arrivati qui, il ministro chi ha detto di attendere in assetto di guerra pronti ad affrontare l'oscuro Lord Voldemort. Noi però abbiamo dei sospetti. Tu sai dirci qualcosa?-

    Prima che harry potesse iniziare il racconto, una sorta di megafono magico annuncio delle parole in arabo. Balzack sorrise mentre da tutta la torre si udirono grida di gioia. Prima di raccontare gli venne appoggiata una bacchetta alla tempia e Harry un pò preoccupato venne rassicurato da Balzack:
    - Non ti preoccupare Harry, serve solo per avere una piccola conferma.-
    Balzack pronunciò una formula in arabo e disse:
    - Ok Harry comincia.-
    Harry cominciò a raccontare della sua vita e della scoperta della morte sei suoi genitori. Quando arrivò a quel punto molti dei presenti versarono lacrime ripensando al loro amico. Mentre da fuori alcuni maghi urlarono disperati. Continuò con l'arrivo nella scuola di Silente, e degli anni passati a combattere contro Voldemort insieme ai suoi amici. Ogni tanto un urlo di vittoria spezzava il racconto. Harry, raccontò della morte del padrino e del dolore immenso che aveva provato.

    Quando arrivo alla fine Balzack, lo accompagnò all'esterno e gli mostrò uno strano schermo fatto di cristallo:
    - Harry tutto quello che hai raccontato, è stato visto da tutti i maghi della torre e ti posso assicurare che sono tanti.-
    - Come hanno fatto?-
    - Ho effettuato un incantesimo che si basa sullo stesso principio del pensatoio, solo che non è necessario togliere filamenti ma semplicemente appoggiare la bacchetta alla mente. Ora, io so la verità ma voglio prima sentire i miei sottoposti. Si appoggiò la bacchetta alla gola e la sua voce si amplificò nella torre:
    - Allora amici, chi dobbiamo seguire? il ministro o a Harry Potter? -
    Un boato stratosferico arrivo da ogni piano mentre tutti i maghi inneggiavano:
    - POTTER,POTTER,POTTER-
    Alcuni maghi dallo stesso piano dissero ad alta voce:
    -Balzack e c'è lo domandi, seguiremo il figlio di James ovunque egli voglia.-
    Poi Harry venne accompagnato con l'ascensore fino all'ultimo piano sottoterra, dove solo tre candele mostravano il pavimento e una porta di una stanza buia. E lì trovarono Azim che si avvicinava con una scatola in mano, seguito dai due uomini che ne portavano una più lunga:
    Azim si fece avanti e consegnò la scatola a harry che la aprì e vide otto anelli:
    -Io Azim, ero con tuo padre quando uccise il mago. Prima di morire il suo maestro gli donò questi otto anelli, ogni coppia con una pietra diversa. Due hanno un diamante, due un rubino, due uno zaffiro e due un ametista. Gli disse che erano un regalo, per il suo allievo prediletto. Ma lui li ha lasciati qui quando è andato via con un biglietto che diceva di darli ad un altro eroe.-
    Azim si allontanò e disse:
    - Da un eroe a un eroe, noi ti consegniamo l'eredità araba di tuo padre.-
    Gli uomini si avvicinarono a Harry e dissero all'unisono:
    - Noi che fummo salvati da tuo padre, noi che fummo degnati della sua amicizia ti consegnamo qualcosa che ti sarà utile in futuro.-
    La scatola conteneva un piccolo album con delle foto del padre quando era in arabia e una lunga spada ricurva con il fodero coperto di formule:
    - Questa Harry Potter è la spada di tuo padre e solo tuo padre può sguainarla.-
    Harry indossò gli anelli senza pensare a come dovessero essere posizionati, prese la spada e afferrò saldamente l'elsa. Sentì un immenso calore salirgli dalla punta dei piedi fino alle punte dei capelli. Tutti gli anelli si illuminarono di colpo mentre la spada veniva sfoderata. Un rombo fortissimo partì dalla base della torre mentre la lama espandeva una forte luce che Harry riusciva a sopportare e che presto riempì tutta la torre mentre grida di gioia riempivano l'aria. Harry venne avvolto dalla luce che modificò i vestiti che indossava. Quando la luce scomparve i vestiti erano diventati tipici di quelle terre dove il padre aveva combattuto. Lunghi pantaloni scuri, una casacca scura, stivali e guanti scuri. Sopra questi abiti aveva un armatura a bande, ogniuna con delle formule scritte sopra in arabo e in antiche rune. Il fodero dell'arma era appeso al fianco e Harry rinfoderò l'arma.
    I due maghi si inchinarono davanti a Harry e dissero:
    - Oggi noi adempiamo al giuramento che facemmo a tuo padre. Quando la strega morì noi eravamo in parte prigionieri della sua mente e rischiammo di impazzire. Ma tuo padre ci aiutò facendoci un incantesimo arabo che rispristinava una parte della memoria.-
    -Ma insieme alla memoria abbiamo acquistato un dono. Abbiamo perso la possibilità di usare la bacchetta ma abbiamo guadagnato il potere di usare la magia solo con il pensiero. In quel momento noi giurammo di essergli sempre accanto. Ma quando morì noi eravamo ancora in ospedale per le cure. Un nostro pensiero distrugge la roccia e un nostro pensiero ci può far volare tutti.-
    Gli occhi divennero rossi e brillanti e harry si sentì trasportato verso l'alto da una forza invisibile. Andavano lenti in maniera tale che ogni mago potesse esprimere i propri sentimenti verso Harry. Alcuni maghi fecero regali che vennero trasportati in un baule speciale nella camera di Harry. A ogni piano vennero fatti saluti e giuramenti e regali. Quando finalmente uscirono dalla torre i due maghi indossarono una speciale tunica e dissero:
    - Harry Potter oggi tu hai guadagnato l'amicizia di un popolo e la fedelta alla tua missione. Inoltre io e mio fratello rimarremo con te per il resto della nostra vita come tuoi guardiani e servitori.-
    Harry ebbe un sussulto e rispose con gentilezza;
    - Ma voi non potete dedicare la vostra vita a me siete due potenti maghi dovreste godere appieno quello che vi piace. In più non potrei accettare due servi, non sono il tipo che si fa servire e......e poi sono un ragazzo semplice di poche pretese. E non potrei nemmeno pagarvi.-
    Harry era convinto che li avrebbe dissuasi ma non ci fu verso:
    - Diplomatico come tuo padre, purtroppo noi abbiamo giurato su Allah di proteggetre tuo padre e visto che non ci siamo riusciti proteggeremo te. e solo Allah può spezzare un patto. -
    Harry chiese:
    -almeno potrei sapere il vostro nome?
    I due si guardarono e risposerò:
    -Io sono Al Hasakah e lui è Ar Raqqah abbiamo 30 anni tuoi umili servitori. -
    Balzack salutò i suoi amici e rientrò nella tenda mentre Harry pensava a come dirlo a Silente.

    Ragazzi mi dispiace ma la punteggiatura non è il mio forte

    5 chap

    Silente e i suoi compagni arrivarono all'accampamento, e non poterono fare a meno di notare come questo fosse stato ben organizzato. Era un cerchio perfetto. Lungo tutta la sua circonferenza erano state montate delle tende. Quando Shannak entrò nell accampamento, alcuni maghi si avvicinarono di corsa con una serie di pergamene e lo presero da parte mentre Kamisama accompagnava i nuovi amici verso delle tende dove alcune donne stavano stendendo i panni. Appena vennero visti arrivare alcuni bambini mezzo draghi andarono ad abbracciare i loro genitori. Kamisama fece entrare Silente in una tenda blu. Questa era un modello simile a quelle che avevano usato i maghi durante la finale di quidditch. La sola differenza era che queste non contenevano vere e proprie stanze ma un immensa caverna dove spiccava un trono di pietra e alcuni mobili. Per terra erano poggiati cuscini di varie forma e misura.
    Il re fece accomodare tutti i suoi ospiti sui cuscini e Silente si aggiudicò un cuscino a forma di mezza luna. Kamisama schioccò le dita e un piccolo gnomo prese le armi del draconico e le poggiò su una rastrelliera vuota, poi prese un vassoio e servì il the mentre il re si sedeva sul trono e accendeva la pipa.
    Shannak gli raggiunse con in mano alcune pergamene e la faccia sconvolta:
    - Non è possibile, è una chiara violazione ai patti, questa volta hanno sbagliato. -
    - Shannak calmati e dicci che cosa succede.-
    - Succede che oggi erano previsti due grosse delegazioni e invece sono stato informato che stanno arrivando cinque diverse delegazioni. Le delegazioni che sono arrivate nei giorni scorsi erano le squadre di costruzione e i maghi del servizio di sicurezza che sono venuti seguiti da Kamisama e dai campioni del suo popolo. Queste di oggi, non erano previste fino a dopo domani. Oggi arriveranno quattro delegazioni malvagie e una sola buona.-
    -Quale sarebbe il problema?- chiese Silente
    Kamisama disse cupo:
    - Il problema amico mio e che essendo loro di più potrebbero non rispettare la tregua e tentare un attacco durante la notte ai danni degli altri contendenti. Shannak chi arriva oggi dei malvagi?-
    - Gli Immondi, i Rakasha, i Drow e una parte dei Geni-
    - Stai scherzando vero?-
    -Ehm......No! arriveranno tra circa un ora. Poi arriveranno i celestiali, che facciamo?-
    - Ci prepariamo a passare la nottata svegli, Silente ci fai compagnia?-
    Silente stava guardando verso il suo gruppo e chiese con estrema cortesia:
    - Volentieri ma non ho capito chi siano i maghi oscuri?-
    - La parola oscuri è troppo vaga, questi sono rappresentanti del male puro.-
    Shannak accompagnò tutti quanti fuori dalla tenda del re mentre quest'ultimo riuniva i suoi campioni.
    Accompagnò Silente verso una piccola tenda:
    - Questa è la mia tenda, potrete usarla per mettervi a vostro agio e discutere nel frattempo noi organizzeremo qualc....-
    Non terminò la frase perchè dal cielo arrivò un ruggito acuto seguito dalla voce di un uomo:
    - Ti.. ..ho ...detto.......andare....piano, maledi.....zione va piano...... no......asp....aspetta che intenzioni hai non vorrai mica........nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo-
    Silente vide un grosso drago d'oro che scendeva in picchiata verso la tenda di Kamisama. Urlò al suo gruppo:
    - Signori mano alle bacchette, incantesimo di levitazione al mio tre-
    Undici bacchette puntarono il drago in picchiata:
    - 1....2......-
    Il drago si fermò prima del 3 e atterrò mentre un uomo che era molto più piccolo del grosso drago urlava:
    - Dove siamo finiti, Stupido io che ti ho dato retta, e se ti avesse visto un babbano.....-
    Poi questo si girò verso Silente e disse.
    - Sto sognando o lei è il professor Silente?-
    - Si, sono io ma tu....tu sei ......Charlie Weasley!-
    Il giovanotto si avvicinò sotto lo sguardo del drago al professore e quando gli fu vicino:
    - Professore non sa che gioia vederla, ero in scozia per recuperare alcune uova quando ho incontrato questo drago che mi ha detto che se ero interessato mi avrebbe portato in un luogo dove le uova potevo comprarle a poco prezzo senza dover rischiare la pelle. Ma dove siamo?-
    - Charlie sei vicinissimo a Hogwarts, ma quello è un drago d'oro e solo pochi uomini, me compreso, sanno parlare il draconico.-
    - Lo so professore ma lui parla la nostra lingua.-
    Nel frattempo il drago aveva preso l'aspetto di un uomo e si stava avvicinando a Charlie:
    - Hey Charlie io vado a parlare con i miei cugini, ci vediamo dopo.-
    -ok-
    Silente era stupito ma mai quanto gli Auror e Hagrid.Charlie si guardò intorno:
    - Come sta mio fratello? e mia sorella?-
    - Tutti bene ma ti consiglio di evitare di raccontarglielo.-
    - Certamente.-
    Silente e compagnia si sistemarono dentro la tenda e si detterò una sistemata. Silente mandò due gufi ad Hogwarts.Dopo circa quaranta minuti vennero raggiunti da Kamisama, da Shannak e dalla forma umana del drago d'oro:
    -Bene Silente, vorremmo che tu partecipassi con noi al comitato di benvenuto. I tuoi amici potranno osservare da dove vorranno, ma che non si mettano in mezzo in nessun caso, va bene?-
    Silente annui e uscì con il gruppetto che si fermò davanti ad un portale di pietra alto dieci metri e largo cinque.
    Shannak si avvicinò ad una piccola costruzione di pietra dove era appoggiato un corno:
    - Questo che vedete è il corno del Supremo, quando qualcuno arriva da un piano un suono acuto permette al portale di aprirsi. Il fatto e che nessuno di noi è capace di suonarlo. A seconda del tipo di suono possiamo capire da che piano arrivano.-
    In quel momento preciso il corno vibrò mentre un unica nota si diffondeva nell'aria. Il Portale si aprì mostrando un enorme vortice dentro di esso.
    Dopo alcuni minuti il portale si illuminò e una singola lunghissima e acutissima nota segnalò l'arrivo di qualcuno:
    - Arrivano prima i celestiali, questo è un buon segno.-
    Il portale emise un forte bagliore e sopra di esso si aprì un vortice azzurro da cui scesero in formazione da cinque, arconti segugio, Deva, Solar e Planetar.
    Dietro di loro scesero una schiera di oltre duemila angeli minori. Il cielo divenne azzurrisimo e nell'aria si sentiva un aura di pace e generosità il canto degli angeli allegeriva il cuore e toglieva la fatica. Shannak avanzò verso i venti campioni e indicò loro le tende che gli erano state assegnate.
    Mentre questi raggiungevano il paradiso provvisorio, sotto il portale si aprì una fenditura da cui uscirono solo in tre rappresentanti e i loro servi con le armi. Erano tutti coperti da pesanti mantelli e non si capiva chi fossero poi quando la fenditura si chiuse si tolserò i mantelli uno a uno rivelando il loro vero aspetto.
    Il primo era alto, muscoloso con la pelle colore del metallo e due piccole corna che uscivano dalla testa. Il secondo erano in realtà padre e figlia, entrambi alti e bellissimi, capelli scuri, con piccole corna che spuntano dalla fronte. Entrambi erano attraenti e sensuali e i loro occhi rossi ardevano di passione.
    Il terzo aveva la pelle rossa come il fuoco eterno, aveva ali da pipistrello, occhi bianchi, corna che spuntavano dalla fronte e lunghi capelli neri e lisci.
    Shannak si avvicinò e chiese:
    - Posso sapere i nomi dei contendenti degli inferi?-
    Gli arcidiavoli lo guardarono e mentre rispondevano liberarono il loro potere infernale:
    - Dispater, Signore del Secondo strato-
    -Belial padre di Fierna, Signora del Quarto strato, ma non sono qui per combattere ma per assistere mia figlia-
    - Fierna, Signora del Quarto Strato.-
    - Mefistofele, Signore dell'Ottavo strato-
    Davanti a loro non vi erano semplici campioni ma i signori degli inferi in carne, ossa e corna.

    Harry era rimasto fuori dal castello insieme ai due nuovi amici/protettori:
    - Allora Harry, come ti senti dopo aver conosciuto uno degli aspetti migliori di tu padre?-
    - Mi sento bene, ma allo stesso tempo triste.-
    - Perchè triste?-
    Harry guardava la spada e ripensava al mantello che gli era stato dato al primo anno. Anche quello era un oggetto che il padre aveva affidato a qualcuno:
    - Perchè non ho potuto conoscere mio padre come avrei voluto, non c'era quando sono partito per la scuola, non c'era ai miei compleanni, non c'era quando avrei avuto bisogno di qualcuno che mi consolasse.-
    Gli occhi di Harry si riempirono di lacrime e Al Hasakah gli porse un fazzoletto per asciugarsi :
    - Possiamo capire il tuo dolore, sappiamo che tuo padre era eccezionale e sapeva farsi volere bene in qualunque situazione. Era amato da noi tutti e rispettato. Anche temuto, tuo padre è e resterà sempre nei nostri cuori mentre da Lassù ci protegge.-
    Harry stava per controbattere quando sentì una voce che lo chiamava da una finestra:
    - Harry, svelto rientra nel dormitorio il Professor Bleredd stava cercando di aprire un baule sul quale c'era il tuo nome quando è stato sbattuto al muro. Non riesconno a tirarlo giu, c'è anche la McGranitt, Piton e il professor Vitius che non riescono a farlo scendere. Muoviti.-
    Harry guardò Hasakah che si era rimesso il cappuccio seguito a ruota dal fratello. Questo capendo lo sguardo fece spiccare il volo al gruppo verso la finestra del dormitorio che era rimasta aperta.
    Stavano salendo rapidi e quando Harry riuscì a vedere oltre il parapetto non riuscì a reprimere una risata, un uomo era attaccato al muro e vari professori cercavano di tirarlo giu. Il professor Bleredd quando vide Harry che volava lo indicò e urlò:
    - Poooooootteeeeeeeeeeeeeeer.-
    Tutti si girarono verso la finestra e ci fu un coro di - Oooooh- mentre Harry atterrava sulla finestra. I due gemelli dietro di lui pronti a difenderlo.
    Ron era visibilmente impressionato sia dal modo di entrare che dagli abiti dell'amico e Hermione guardava con sospetto i incappuciatii quando la McGranitt disse:
    - Signor Potter faccia scendere il Professor Bleredd dal muro immediatamente.-
    - Ma professoressa, io non so come fare.-
    - Deve disattivare l'incantesimo che ha posto sul baule giovanotto.-
    - Ma non li ho messi io.-
    - Come non li ha messi lei, e allora chi è stato?-
    I gemelli fiancheggiarono Harry e risposero in coro:
    - NOI-
    La McGranitt guardò Harry e poi i due incappucciati:
    - Fatelo scendere.-
    Al Raqqah guardò Harry che annui. Il gemello guardò il baule e disse una piccola formula. Il professore si ritrovò di nuovo con i piedi che toccavano terra. La McGranitt guardò il ragazzo e chiese a tutti gli allievi:
    - Per favore ragazzi potete raggiungere la presala del griffondoro mentre io parlo con il signor Potter, grazie.-
    Appena gli allievi uscirono Piton, Bleredd, Vitious e la McGranitt si sedettero e chiesero:
    - Allora signor Potter, può spiegarci dove era, chi sono questi due signori, come mai è abbigliato cosi, perchè porta una spada e cosa deve proteggere quel baule?-
    Harry era indeciso se raccontare quello che era successo ma prima che potesse iniziare a spiegare un gufo entrò dalla finestra e andò dalla professoressa McGranitt. Il biglietto venne aperto vicino agli altri professori dando cosi la possibilità a potter di pensare delle risposte convincenti. La McGranitt lesse il biglietto e le sfuggi un gemito mentre un secondo gufo si avvicinò a harry lasciandogli in mano un barattolo di vetro trasparente con dentro uno strano liquido. Un etichetta recava incisa una frase che Harry lesse a voce alta:
    -Qui giace il ministro della magia Cornelius Caramell, caduto in battaglia oggi 15 Dicembre-
    Tutti i professori si girarono e la professoressa McGranitt chiese:
    - Potter, mi darebbe il barattolo che ha in mano?-
    Harry aveva una faccia indescrivibile, si alzo e consegnò quello che rimaneva del ministro alla professoressa.
    I professori uscirono e Harry rimase da solo mentre i gemelli si avvicinarono al baule e lo aprivano:
    - Harry, questo baule contiene alcuni album di foto e regali da parte dei maghi che hai incontrato. Lo stesso baule è un regalo molto prezioso.-
    Questo aveva circa dieci serrature e ogniuna apriva un diverso scomparto. Uno di questi era una stanza portatile dove Harry trovò un porta armature vuoto (per la sua armatura) e una serie di libri per imparare l'arabo.
    Al Hasakah si avvicinò a Harry appena questo uscì dallo scomparto:
    -Non ti cambiare ancora per favore, aspetta perchè dobbiamo raccontarti alcune cose che ti interesseranno.-
    Al Raqqah andò a chiamare Azim alla torre. Stranamente Harry si sentiva a suo agio non stante avesse visto che fine aveva fatto il ministro della magia. Era quasi ora di cena quando Azim entrò dalla finestra:
    - I gemelli mi avevano avvisato che avrei dovuto parlarti degli anelli prima ma ho preferito aspettare per concederti il tempo di riposare la mente e il corpo.-
    - Grazie Azim ma sarebbe meglio iniziare subito.-
    - Come tu comandi Potter.-
    -Harry-
    - Come?-
    - Chiamami solo Harry per piacere.-
    - Come desideri Harry. Come stavo dicendo prima questi anelli erano di tuo padre e lui li lasciò a noi perchè si rifiutava di avere qualcosa a che fare con alcun oggetto appartenuto al suo maestro. Diceva che gli ricordava bei momenti e anche il momento della distruzione che lo aiutò.-
    Harry guardava gli anelli mentre i gemelli si erano messi alla porta per evitare che Harry potesse essere disturbato.
    Azim prese un libro dal baule e iniziò a tradurre alcuni passaggi:
    -"Ecco io vedo il sole che sorge, vedo i raggi che attraversano l'aria e raggiungono il mio viso. Raccolgo in me l'energia che essi sprigionano. Prendo il segreto del sole e lo imprigionò dove nessuno potrà mai rubarlo o privarmi del suo calore."-
    - Quello che ho letto sono alcune parole che il maestro di tuo padre ha scritto in questo libro di incantesimi. Questi versi sono il fulcro della magia degli anelli. Essi non funzionano come amuleti ma come armi a carica. Tu gli carichi con un incantesimo e loro funzioneranno in eterno utilizzando sempre l'incantesimo alla stessa identica potenza. Tuo padre non utilizzò mai i suoi anelli e noi non sappiamo come attivarli. Poi oggi hai assistito ad un miracolo, tutti gli anelli si sono attivati senza che tu li attivasti. E se guardi anche adesso vedrai che uno è attivo.-
    - Come facciamo a capire che cosa contengono?-
    -Semplice, stasera sei stato invitato a cena da noi alla torre e dopo cena proveremo a capire cosa contengono gli anelli.-
    - Cosa devo indossare per cena?- - Rimani cosi e sarai elegantissimo. Ah, ti ho portato anche l'elmo che non era insieme all'armatura.-
    .Questo era un turbante piccolo con sulla parte alta una piccola punta.
    Lo sistemò sulla testa di Harry e gli mostrò come coprirsi il viso poi si congedò
    Azim si congedò passando dalla porta principale. I gemelli si avvicinarono a Harry:
    - Harry, ci sono due persone qui fuori che vogliono parlarti, hanno detto di raggiungerli in cortile.-
    Chiuse il baule e fece riattivare la protezione:
    - Ragazzi avete dei sopranomi con cui potervi chiamare? i vostri nomi sono un pò lunghi.-
    - Tuo padre ci chiamava Has e Raq. E noi lo chiamavamo Sebrhaim.-
    -Bene ragazzi, andiamo.-
    Uscirono dal dormitorio e entrarono nella sala comune che era piena di ragazzi del griffondoro che alla vista di Harry vestito in quella maniera si tentarono di avvicinare ma Harry disse che avrebbe spiegato tutto al momento giusto. Poi uscì dal buco.
    Mentre scendeva le scale insieme ai gemelli Harry sentì una strana energia pervaderlo, i suoi occhi si velarono per un secondo diventando completamente bianchi. Scese fino alla sala grande e uscì nell'aria tiepida della sera. Le guardie all'entrata del castello vedendolo agghindato in quella maniera lo fecero uscire senza alcun problema. Vicino ad una quercia c'erano Ron ed Hermione che appena lo videro non lo riconobbero e dissero:
    - Abbiamo chiesto di vedere Harry Potter, tu chi sei?-
    - Volevate vedermi e sono qui, cosa posso fare per voi ragazzi? Ron cosa ti è successo ai capelli?-
    - Bhe......delle spiegazioni sarebbe un inizio.-
    Harry raccontò della torre e delle imprese del padre e di quello che era successo quando aveva impugnato la spada e degli anelli che indossava sotto i guanti. Ci mise poco a impressionare Ron ma Hermione guardava scettica i due gemelli che non le toglievano gli occhi di dosso. Al Raqqah distolse gli occhi quando vide arrivare il professor Blerred:
    - Potter, Granger, Weasley, si richiede la vostra presenza in sala professori, subito.-
    Il gruppo seguì il professore con Harry alla testa del gruppo che parlava con Ron e Hermione in mezzo ai gemelli.
    Appena arrivarono alla sala dei professori, il professor Bleredd entrò e fece accomodare tutto il gruppo nella sala. Un grande tavolo era stato posto davanti al camino e intorno ad esso c'erano tutti i professori e alcune persone che i ragazzi supposero venissero dal ministero. La professoressa McGranitt appena vide i gemelli chiese:
    - Signori la vostra presenza qui non è richiesta potreste uscire e rientrare quando verrete interpellati?-
    I gemelli guardarono Harry:
    - Sebrhaim, ci dobbiamo attenere alle parole della donna dalla capigliatura strana, ordinacelo e noi eseguiremo.-
    - Ubbidite.-
    I gemelli uscirono mentre la McGranitt gli guardava male:
    -Allora signor potter può dirci dove era, chi sono quei due signori, come mai è abbigliato cosi, perchè porta una spada e cosa deve proteggere quel baule?-
    Harry rispose con calma:
    -Ero ospite degli Auror arabi, ho passato alcune ore con loro perchè avevano da raccontarmi alcune cose su mio padre quando aveva prestato servizio in Arabia.-
    Uno degli uomini del ministero fece un sorriso e disse:
    - Povero tuo padre, sbattuto in quell'inferno in mezzo a dei selvaggi.-
    - Moderi i termini per favore, quelli che lei chiama selvaggi sono miei amici.-
    La McGranitt disse evitando di far continuare in eterno i due:
    - Continui, per favore.-
    - I due signori che avete visto sono due ex colleghi di mio padre e attualmente miei mentori e protettori.-
    -Sono abbigliato cosi perchè c'era un piccolo negozio e questo vestito mi piaceva e in più costava poco.-
    Dovette mentire per evitare domande indiscrete:
    - La spada è un regalo e il baule contiene dei regali che mi hanno fatto degli amici di mio padre.-
    La McGranitt si ritenne soddisfatta per le risposte e disse:
    -Harry vorrei che tu consegnassi quella spada a noi che la metteremo in una stanza dove non verrà toccata da nessuno e la riavrai quando andrai di nuovo a Londra.-
    Ma gli uomini del ministero non erano d'accordo:
    - Minerva non può farlo, quella spada dovrete consegnarla a noi, che la terremò fino a che il signor Potter non diventerà maggiorenne.
    Harry, sentiva che qualcosa non andava e chiamò:
    - Raq, Has. Cosa succede se ipoteticamente non consegnò la spada di mia spontanea volontà-
    -Noi te la sequestriamo.-
    - Cosa verrà fatto alla spada.-
    -Verrà esaminata e se saranno evidenziati degli incantesimi, questi verrano eliminati.-
    I gemelli entrarono e si miserò dietro il loro protetto. Harry si tolse la spada dalle spalle e la consegnò a Raq:
    - Portala dove sai e lasciala lì per favore.-
    Uno degli uomini del ministero si alzò e andò verso Harry:
    - Ragazzo, consegnami subito l'arma.-
    -No-
    Raq si inchinò e usci. L'uomo guardò Harry:
    - Cosa credi che non andrò a prenderla? Povero sciocco.- e uscì.
    La professoressa McGranitt guardò Harry con una faccia curiosa e indicò la spada e poi lui.
    Il Professor Bleredd guardò il gruppo e disse a voce udibile da tutti:
    - Per favore potreste uscire dobbiamo discutere con il signor Potter della sua punizione.-
    - Per cosa dovrei essere punito?- chiese con un tono non molto rispettoso mentre Ron e Hermione uscivano.
    Il professor Bleredd disse guardandolo con un ghigno:
    - Per la ribellione ai regolamenti del ministero, mi sembra ovvio. Poi vorrei dare un occhiata ai regali che ti sono stati fatti. Se troverò dei congegni proibiti o non adatti ad un ragazzo della tua età verranno sequestrati e non ti verranno riconsegnati. Vogliamo evitare che tu possa creare qualche problema alla scuola.-
    - No-
    - Signor Potter può ripetere non credo di aver capito bene la sua risposta-
    Potter sentì che uno degli anelli stava rilasciando il suo potere e rispose con calma:
    - Ho detto di no. Non ho alcuna intenzione di consegnare nulla di ciò che mi è stato dato. Sopratutto non darei mai nulla a lei.
    Le parole erano uscite con una calma gelida e tutti i professori sentirono qualcosa cambiare. Poi il professor Bleredd disse:
    - Allora lei verra punito e ci prenderemo anche le sue cose. Tanto lei cosa può fare per impedircelo?-
    - Datemi un minuto per pensarci, per favore.-
    -Prego-
    Harry diede le spalle ai Professori si spostò con Has:
    - So che quello che ti chiedo è inconsueto ma non voglio dare niente a quel professore men che meno la roba di mio padre. Pensi che potrei chiedere ospitalità da voi alla torre fino a quando non potrò parlare con Silente.-
    Has chiuse gli occhi e dopo alcuni minuti gli riaprì
    - Sebrhaim, i tuoi ordini sono stati eseguiti una stanza ti aspetta alla torre.-
    - Bene andiamo. Appena tornerà Silente parlerò con lui.-
    Harry si girò proprio mentre rientrava Raq con la spada e mentre se la rimetteva in spalla disse:
    - Bene, visto che non troviamo modo di accordarci penso che per un pò aspetterò fuori dalla scuola. La mia roba è già stata spostata. Appena tornera il Professor Silente, parlerò con lui. Fino ad allora, Arrivederci.-
    Fece per uscire ma il professor Bleredd alzò la bacchetta e urlò:
    -Ianua Obsideo-
    La porta si chiuse con un rumore sordo mentre tutti i professori restavano seduti:
    - Lei non andrà da nessuna parte Potter, almeno finchè non consegnera le cos........-
    Le parole gli morirono in gola, Harry si era girato e i suoi occhi erano diventati completamente bianchi mentre quelli dei gemelli completamente rossi:
    - Non può impedirmi di andarmene Bleredd.-
    -O si che posso,Impedimenta.-
    Il colpo non lo colpì ma lo attraversò come se Harry non fosse fatto di materia ma solo di energia. Uscirono passando dai muri e si ritrovarono in giardino dove spiccarono una rapida corsa verso la torre degli arabi.
    Appena fuori dal castello Piton individuò subito i fuggiaschi e chiamò gli altri professori.
    Le guardie fuori quando videro Harry arrivare di corsa aprirono le tende e fecero entrare il terzetto dal quale Harry urlava:
    -Chiedo Asiloooooooooooooooooo.-


    da questo capitolo in poi credo che non vi piacerà davvero.

    6 chap

    Le guardie chiusero le tende e atteserò il gruppo di professori che aveva inseguito Potter.
    La professoressa McGranitt si pose davanti alla tenda e chiese:
    - Scusate signori ma stiamo seguendo uno studente che è fuggito, lo abbiamo visto entrare dentro questa tenda, potremmo parlare con il responsabile della guarnigione per piacere?-
    -Certo signora, se aspetta un minuto vado a chiamarlo, chi devo annunciare?-
    - Professoressa Minerva McGranitt, grazie.-
    Mentre la guardia scendeva a chiamare il capo, Harry lo segui ed entrò in un ufficio dove alcuni uomini stavano preparando delle pergamene che Balzack firmava senza posa.
    Appena vide Harry vestito in quella maniera un sorriso gli si stampò in faccia, ma appena Harry spiegò quello che era successo Balzack ridivenne serio, gli fece firmare un foglio e andarono insieme al terzo piano dove c'erano quattro caserme.
    Sopra ogni caserma c'era una targa scritta in Arabo, Balzack mise la bacchetta alla gola e urlò un ordine. Un minuto dopo erano schierati oltre cento maghi in tenuta da combattimento(la tenuta di Harry è uguale a quella dei maghi appena accennati).
    Balzack accese il megafono e urlò alcune parole in arabo e tutta la torre risuonò di persone in movimento, mentre una lastra di cristallo apparve a bloccare il baratro. Balzack mandò la guardia a chiamare il gruppo di professori e fece mettere Harry, i gemelli e i cento maghi intorno al ragazzo.
    gli insegnanti scesero le scale e andarono verso Balzack:
    -Generale Balzack, è un piacere conoscerla io sono la professoressa McGranitt. Questi sono i professori Piton, Bleredd, Vitious e la professoressa Sprite. Mentre loro sono due Auror del ministero.-
    - Professoressa il piacere di conoscerla è tutto mio, a cosa devo la sua visita?-
    - Ecco vede, uno dei nostri studenti è fuggito dal castello per un malinteso che si è venuto a creare con questi due signori e con uno dei nostri professori. Vorremmo potergli parlare e chiarire con lui se possibile.-
    - Per caso parlate di Harry Potter il figlio di James Potter? Se parlate di lui è meglio se prima di parlargli leggiate questo foglio.-
    La professoressa si mise gli occhiali e cominciò a leggere. Dopo alcuni secondi passò il foglio agli altri professori e disse:
    - Harry non può firmare nessun documento, questo è territorio inglese e lui è ancora minorenne per la nostra legge.-
    -Avete ragione ma questa torre è considerato territorio arabo e da noi vengono fatte eccezioni, sopratutto per i figli degli eroi.-
    - Lei non ha l'autorità per fare questa eccezione- disse la McGranitt con un sorriso forzato.
    - Lui no, ma io si.-
    Un uomo alto passava tra i soldati che in sua presenza inchinavano il capo e si toccavano il petto con la mano:
    - Come stavo dicendo lui non avrà questa autorità ma io si, e qualunque cosa ci sia scritta su quel foglio, ha la mia autorizzazione.-
    La McGranitt guardò l'uomo e chiese:
    - Posso sapere con chi ho l'onore di parlare?-
    Balzack lo presentò:
    - Professori, ho l'onore e il privilegio di presentarvi lo sceicco Ali Dakim D'Akramhim III, sovrano d'Arabia e nostro signore e padrone.-
    Harry si inchinò con rispetto e come tutti i presenti portò istintivamente la mano al cuore.
    I gemelli invece stavano guardando un punto preciso del secondo piano e si spostarono non visti.
    Lo sceicco si avvicinò alla professoressa McGranitt e le strinse la mano mentre questa faceva un inchino:
    - Professoressa so che la cosa le sembrerà strana ma io ho molto rispetto per le vostre leggi ma qui dentro le vostre leggi non possono essere applicate. Ma vi prego unitevi a noi per la cena sarà un piacere parlare con lei e alla fine del pasto vedrà che avremo raggiunto un accordo.-
    La McGranitt accettò ma i professori Vitious, Sprite e Piton andarono a controllare il resto della scuola insieme ai due Auror che non erano molto graditi in mezzo ai loro colleghi arabi, Piton inoltre doveva informare qualcun altro di tutto questo.
    Mentre Harry scendeva le scale incontrò Azim che lo accompagnò alla camera che gli era stata assegnata. Davanti alla porta trovò i gemelli che tenevano due sacchi legati dietro le spalle:
    - Quelli cosa sono?-
    - Una sorpresa.-
    Appena entrarono nella stanza Harry rimase di stucco, le pareti della camera erano tappezzate di foto del padre e della madre e alcune teche contenevano oggetti o pezzi di creature con sotto delle didascalie.
    La camera conteneva un paio di brande tipiche degli Auror abituati a viaggiare e a stare in posti dove un letto era un lusso. Una scrivania e un armadio completavano l'arredamento. Due grossi bauli erano posti vicino alla porta del bagno.
    Quando Harry si riebbe dallo stupore i gemlli aprirono i sacchi da cui sbucarono Ron e Hermione completamente legati e imbavagliati:
    - Li abbiamo sorpresi al primo piano, erano mimetizzati sotto questo mantello dell'invisibilità. Devono essere entrati insieme ai professori prima, purtroppo per loro noi vediamo sotto ogni mantello dell'invisibilità.-
    Harry guardò il mantello e poi Ron e disse:
    - Ron ti avevo prestato il mantello per permetterti di andare alla stanza delle necessità anche la notte per migliorare i tuoi voti e non per seguirmi in questa mia avventura. Liberateli.-
    Vennero liberati e Ron disse:
    - Ma Harry, stavamo aspettando fuori quando abbiamo visto i professori uscire per inseguirti e abbiamo deciso di seguirli anche noi.-
    Hermione era imbufalita e disse ai gemelli:
    - Vi sembra il modo di trattare una signorina? Chi di voi due mi ha messo nel sacco?.-
    Al Raqqah alzò la mano ridendo e Hermione gli tirò un colpo agli stinchi ma lo mancò. Poi si rivolse a Harry:
    - Ti voglio parlare in privato, e senza che i tuoi guardiani sentano quello che diciamo.-
    Harry annui e guardò Ron, i gemelli e Azim che uscirono dalla stanza. Hermione si avvicinò al letto e si sedette vicino a Harry:
    - Ti devo dire una cosa e voglio che mi ascolti senza interrompermi mai, giuralo!-
    Harry giurò e Hermione preso il coraggio a due mani disse:
    - Harry e da dopo il fatto del torneo che sento di provare qualcosa per te e non credo sia solo amicizia. Credo che sia qualcosa di più.-
    Hermione lo guardava in faccia e iniziò ad arrossire. Distolse lo sguardò e si alzò continuando a parlare:
    - Harry io penso di..........di.....io penso di amarti!!!!!-
    Il ragazzo aveva il cuore che batteva all'impazzata per quello che aveva sentito. Si alzò, prese Hermione tra le braccia e la baciò.
    Fu un bacio intenso che non lasciava dubbi su quale fosse l'opinione di Harry. Hermione sentiva il cuore battergli forte mentre la sua lingua cercava di dominare quella di Harry.
    Quando Harry staccò le labbra da Hermione le disse:
    - Hermione io ti amo sin dal torneo, ti amo dai fatti del ministero e ti amerò per tutta la vita. Vuoi essere la mia ragazza?-
    - Pensavo fosse ovvio che voglio essere la tua ragazza. Stupido.- E continuarono a baciarsi.
    - Ahem.......-
    La porta era aperta e Ron e Azim entrarono nella stanza di Harry:
    - Harry lo sceicco desidera vederti nella sala da pranzo, siete invitati anche voi, ma vi consiglio di indossare gli abiti che troverete in uno di quei cassetti, Harry se sei già pronto sarà meglio andare.
    I gemelli li accompagneranno appena saranno pronti.-
    Mentre salivano con l'ascensore Azim si fermò ad uno dei piani e diede alcune monete ad una vecchia che gli consegnò un bastone piccolo con una catenina.
    Mentre salivano Azim stava trafficando con il bastone e Harry si mise a guardare il baratro sotto di se quando sentì una vocina che gli sussurrava:
    - "Perchè non provi a lanciarti, è un esperienza intrigante volare libero nel cielo. Hai già provato vero?".
    Harry guardò gli anelli e notò che uno di questi stava brillando in maniera strana. Guardò di nuovo giu e mentre l'ascensore si fermava Azim sentì un fruscio ma non ci fece caso.
    Davanti a lui si presentarono lo sceicco e la professoressa McGranitt, quando quest'ultima non vide Harry chiese:
    - Scusi Azim ma Harry è rimasto giu?-
    Azim si girò e vide che Harry non c'era più:
    - Ma dove, era qui con me fino ad un secondo f....oh,no......nooooooooo..... Harryyyyyyy.-
    Quando lo videro era troppo tardi, Harry precipitava a velocità folle verso il basso. La professoressa trattenne il respiro mentre lo sceicco dava l'allarme.
    Ma Harry era troppo veloce e solo un mago lo vide mentre gli sfrecciava davanti. Nella mente di Harry cominciarono a comparire alcuni incantesimi e lui scelse il più utile in quel momento.
    Chiuse gli occhi e sentì che la velocità era rallentata. Appena li riaprì notò con stupore che stava levitando dopo aver fatto alcuni movimenti per capire se era finito in una ragnatela risalì.
    Mentre saliva vide che lo zaffiro stava brillando. Molti maghi erano stupiti di vederlo volare e lo seguirono alla sala da pranzo dove trovarono la professoressa McGranitt svenuta e lo sceicco che teneva Azim per il collo dell'abito e gli diceva:
    - Come hai potuto, non era difficile come compito eppure hai tradito la mia fiducia, che cosa hai da ridere brutto def....-
    Lo sceicco si era girato e aveva visto Harry che volava sopra di loro. Harry saluto con un cenno del capo e portandosi la mano al petto. Era appena riatterrato quando il professor Bleredd che aveva assistito alla scena sguainò la bacchetta e gli lanciò un incantesimo:
    -Stupeficium-
    Questa volta Harry era impreparato e venne scaraventato di nuovo nel baratro, svenuto.
    Hermione stava risalendo con un secondo ascensore quando vide una figura scura che stava dirigendosi verso di loro e quando capì che era Harry urlò di disperazione. I gemelli intervenirono subito ed evitarono che Harry potesse farsi male.
    Riportò solo una leggera abrasione nel punto in cui aveva preso lo schiantesimo. Quando riuscirono a raggiungere il piano il professor Bleredd aveva puntate su di se almeno trecento bacchette, ogni mago aspettava un ordine per ucciderlo.
    Quello che aveva fatto il professore era grave. Non solo non aveva obbedito alle leggi del governo arabo ma aveva anche attaccato un ragazzo che non aveva la bacchetta con se e per giunta sotto la protezione dello sceicco.
    Harry purtroppo non si riprese e rimase svenuto per tutta la notte assistito da Ron, Hermione, i gemelli e Azim. Nel frattempo il professor Bleredd fu incarcerato in una stanza vuota e alcuni maghi rimasero a sorvegliarlo e la McGranitt venne riaccompagnata dallo sceicco al castello.
    Appena ebbe il tempo di raccontare quello che era successo mandò un gufo a Silente.


    Shannak era stupito, non si aspettava che i campioni degli immondi sarebbero stati proprio alcuni dei signori degli inferi.
    Ma non ci fu tempo per fare domande, il suono risuonò una terza, una quarta, una quinta volta e una sesta volta.
    Quattro enormi portali si aprirono dietro quello principale facendo uscire quindici creature diverse. Cinque Drow tre femmine e due maschi si avvicinarono a Shannak:
    - Lolth ci ha inviati affinche la vita del nostro piano sia più proficua per noi.-
    Cinque Rakasha (esseri simili a uomini tigre ma con i palmi all'insu) si avvicinarono e si inchinarono dicendo:
    - Shannak maestro delle arene noi, del Piano delle giungle e delle paludi ti porgiamo i nostri ringraziamenti per averci permesso di partecipare.-
    Ma la sorpresa fu quando entrarono cinque creature dal corpo rosso, massiccio e con piccole corna. erano coperti da corti pantaloncini di seta legati da una corda ma al di sotto di essa non si vedeva niente visto che una forte fiamma copriva le gambe di questi colossi alti tre metri.
    Shannak si inchinò e cosi fecero anche loro.
    Silente chiese al drago d'oro:
    -Chi sono quei tipi?-
    - Efreet, geni del piano del fuoco.-
    Tutti i campioni vennero fatti accomodare nelle loro tende. Dall'ultimo portale cominciarono a uscire frotte di creature: nani, halfling, orchi, umani, geni, draconici e tante altre razze.
    A Shannak venne consegnato un messaggio mentre gli spettatori del torneo entravano in quel piano portandosi carri e altre cose per poter commerciare.
    Silente si avvicinò insieme agli altri delegati a Shannak che lesse il biglietto a voce alta:
    - In data ecc....ecc..ecc... Noi maghi e stregoni degli umani comunichiamo il nostro arrivo domani mattina insieme al resto degli spettatori. Ci scusiamo dell'incoveniente.-
    - Bene, almeno abbiamo limitato i danni. Se fossero venuti tutti oggi, questa notte avremmo assistito ad un massacro.-
    Shannak sorrise a Silente e gli indicò una tenda, mentre il portale continuava a rimanere aperto e a far uscire gli spettatori. La tenda era grandissima e all'interno vi era un rappresentante per i campioni che erano già arrivati.
    Il maestro delle arene si sedette tra un Rakasha e un Planetar, mentre Silente si sedette vicino a Mefistofele che non lo degno di uno sguardo e vicino ad una matrona Drow. L'Efreeti era seduto accanto a Kamisama e al drago d'oro che ben sopportavano il calore che il genio emetteva continuamente:
    - Bene signori, prima di iniziare a parlare delle regole, vorrei sapere se avete qualche rimostranza per quanto riguarda gli alloggi?-
    Mefistofele alzò la mano e disse sorridendo:
    - Shannak, noi signori degli strati vogliamo essere cambiati di posto. Non puoi metterci affianco ai Celestiali, è un insulto al nostro rango metterci vicini a dei plebei.-
    Shannak lo guardò e poi si rivolse al Deva:
    - Avete qualcosa da ridire anche voi?-
    - Si, vorremmo che almeno per stanotte fosse installato un recinto che eviti che questi pidocchi di infestare con il loro fetore le nostre dimore e quelle degli altri.-
    Il sorriso di Mefistofele si spense mentre saltava sul tavolo e si lanciava contro il Deva. Ma Silente fu più svelto di lui e impugnando la bacchetta disse:
    - Incarceramus-
    Delle catene apparirono dal nulla mentre alcune corde bloccavano l'arci diavolo. Sia Silente che Kamisama avevano utilizzato degli incantesimi per evitare una probabile rissa.
    Shannak annullò gli incantesimi che tenevano imprigionato Mefistofele e gli disse:
    - So che tu sei un signore degli strati ma non saranno tollerate altre azioni del genere, mi sono spiegato?-
    Mefistofele era furente e guardando Silente disse:
    - Non mi dimenticherò che hai cercato di bloccare l'inevitabile. Ti conviene guardarti sempre alle spalle da ora in avanti.
    - Silencio-
    Mefistofele continuò a parlare ma quando capì che quello non era una richiesta ma un incantesimo si alzò e uscì indignato per il comportamento del mago e dell'assemblea. Il Deva che aveva assistito alla scena sorrise e uscì anche lui dalla tenda.
    La matrona chiese a gran voce:
    - Noi vogliamo che gli Efreet vengano spostati in un posto diverso, il loro calore è insopportabile.-
    L'Efreeti la guardò, sollevò una mano e gli fece un segno con la mano molto esplicativo (indice medio alzato):
    - Per me non c'è problema, in fondo volevamo chiedere se era possibile utilizzare un pò del nostro fuoco per evitare di trovarci i ragni anche in mezzo al nostro cibo.-
    La matrona che non capì il gesto inorridi quando ssentì il fatto del fuoco e dei ragni.
    Silente guardò il gruppo e si alzò per andare a riposare nella sua tenda. Fuori da quella dove si stava tenendo la riunino trovò un Planetar e alcuni Deva che si avvicinarono al mago e chieserò:
    - Tu uomo hai combattuto bene oggi contro il nostro nemico Mefistofele, come ti chiami?-
    - Il mio nome è Albus Silente e sono il preside della scuola di magia Hogwarts.-
    - Grazie Silente a domani.-
    Si congedarono mentre Silente attraversava la piazza dove il portale oramai si era chiuso ed entrò nella tenda dove Hagrid e gli altri stavano chiaccherando. Appena entrò notò che gli Auror stavano per montare di guardia e si avvcinò:
    - Mi raccomando sempre in gruppo e mai da soli, qui tutti quelli malvagi vi vorranno fare la pelle.-


    Il gufo raggiunse Silente verso la mezzanotte. Gli Auror erano fuori dalla tenda a fare un controllo dopo che una serie di urli avevano svegliato la metà del campo. Silente lesse con calma ogni riga cercando di non perdere nemmeno un passaggio di quello che era successo a scuola.
    Appena ebbe finito di leggere chiamò i membri dell'ordine della fenice e tenne una riunione:
    - Volevo farvi sapere che abbiamo un problema alla scuola. Harry Potter è fuggito dalla scuola e ha chiesto asilo alla sezione araba degli auror. Il professor Bleredd ha attaccato Harry dopo che questo ha fatto un volo all'interno della torre ed è soppravvissuto grazie ad un incantesimo di levitazione.
    Sembra che Harry non sia in pericolo di vita ma è ferito. Con lui sono presenti Ronald Weasley e Hermione Ann Granger. Sembra che Harry sia sotto la protezione dello sceicco Ali Dakim D'Akramhim III, sovrano d'Arabia. Inoltre secondo quello che ha raccontato Minerva, Harry ha acquisito nuovi poteri e nuove armi.
    Mi si chiede di tornare per convincere Harry a tornare e a liberare il professor Bleredd. Ora io vorrei sapere, che cosa volete fare voi?-
    Hagrid si schiarì la voce e disse:
    - Io direi di aspettare di vedere tutti i contendenti e poi di ritornare tutti quanti a casa per riferire e per occuparci di Harry.-
    Silente annui con la testa e poi disse:
    - Facciamo cosi, alzino la mano chi vuole tornare a casa stanotte stessa, e la lascino giu la mano chiunque vuole fare come dice Hagrid.-
    Nessuna mano si alzò.
    - Bene, allora rimarremo qui fino a che non saranno arrivati tutti i contendenti e poi partiremo per tornare a casa.-

    Il giorno dopo l'attentato Harry si svegliò e notò che vicino al suo letto erano tutti addormentati. Erano tutti li tranne i gemelli.
    Guardò la sveglia sul comò, le 5.30, era decisamente presto ma Harry sentiva dentro di se qualcosa di nuovo, un potere sconosciuto, non se la sentiva di dormire e cosi si alzò prese le sue cose e usci dalla stanza senza svegliare nessuno. Fuori i gemelli si svegliarono appena ebbe chiuso la porta.
    Stavano per dire qualcosa quando Harry fece segno di non dire nulla e indico la tromba delle scale. Si vestì sui gradini e notò che gli anelli si erano trasformati. Non avevano più le pietre preziose ma erano diventati lisci.
    Tutti gli anelli erano diventati d'acciaio e portavano sulla superficie delle iscrizioni che non capiva. Salì insieme ai gemelli fino alla sala mensa dove alcuni guerrieri e altri maghi facevano già colazione.
    Appena lo videro alcuni elfi domestici si avvicinarono ad un tavolo con una pila di stoviglie, mentre altri portavano cibarie e beveraggi. Harry mangiò alcune fette di pane e marmellata e poi prese del tè forte alla menta che lo svegliò definitivamente. Mentre mangiavano i gemelli cominciarono a fare un resoconto della nottata da quando era svenuto:
    - Harry ci hai fatto prendere un bello spavento, quando ti abbiamo visto precipitare non avevamo inteso che eri stato attaccato e appena abbiamo scorto la tua ferita ci siamo occupati subito di curarla ma non c'è stato bisogno, uno a uno gli anelli si sono illuminati e hanno curato la tua ferita cambiando la loro forma e assorbendo le pietre che vi erano state incastonate sopra.-
    Raq vide alcuni Auror e fece segno di avvicinarsi, appena questi si furono avvicinati Raq cominciò a parlare in arabo. Per alcuni minuti Harry mangiò cercando di capire qualche parola ma ci rinunciò presto, la sua attenzione venne catturata da Hermione che stava salendo le scale e si alzò per raggiungerla.
    Quando furono vicini Hermione diede un potentissimo ceffone al ragazzo che girò il viso di scatto. Nella sala calò il silenzio mentre Harry si passava una mano sulla guancia guardando la sua ragazza che piangeva:
    - Hermione, non capisco, cosa ti ho fatto?-
    - Saresti potuto morire se non ti avessero afferrato in tempo i gemelli. Cosa mi è preso, stavi per morire, ecco cosa succede a stare con te. IO-
    Harry le tappò la bocca con un bacio e questa si calmò subito abbracciando il ragazzo e versando lacrime di gioia per quello che stava succedendo.
    Le labbra di Harry erano abbastanza dolci per la marmellata mentre quelle di Hermione erano salate per via delle lacrime che non accennavano a smettere.
    I gemelli sorrisero e congedarono gli Auror con cui stavano parlando, poi si alzarono e andarono da Harry che non si staccava più da Hermione. Lo sceicco entrò in quel momento con davanti a se una bellissima fanciulla in sedie a rotelle che chiese:
    - Padre chi sono quei due stranieri che si stanno baciando con tanto ardore e tanta impudenza davanti a noi?-
    - Il maschio è il figlio di James Potter, Harry. La ragazza penso sia la sua fidanzata.-
    La fanciulla e il padre si avvicinarono ai due innamorati che erano stati raggiunti anche dai due gemelli che alla vista del loro sovrano si inchinarono e diederò un leggero buffetto a Harry che voltò la testa e in quel momento vide il sovrano.
    Si staccò da Hermione e fece il saluto. Hermione abbasso la testa in segno di rispetto e guardò la bellissima fanciulla con un occhiata triste.
    La figlia dello sceicco accorgendosi dell'occhiata sorrise e disse:
    - Fanciulla non angustiarti per la mia condizione, meglio essere viva che nelle mani della strega. Tu giovanotto, sei il figlio del mio salvatore. È un onore e un piacere conoscerti.-
    - Vi presento mia figlia Aurora, purtroppo nessun medimago è riuscito a guarirla dalle ferite inferte dalla strega.
    Hanno detto tutti che il coltello doveva essere stato maledetto e che le ferite che provoca non sarebbero mai guarite perfettamente.-
    Lo sceicco guardava con amore la figlia ma Harry stava pensando a quanto fosse sfortunata la fanciulla.
    Doveva avere circa vent'anni più di lui ed era bellissima ma era triste sapere che non avrebbe potuto camminare mai più. In quel momento la vocina si fece risentire:
    - " Non pensare che sia impossibile curarla. Fra gli anelli che ti sei infilato c'è ne uno che ti può dare una mano e uno che può ucciderla, devi solo pensare a cosa vuoi fare.
    Gli anelli ti daranno una mano." -
    Harry chiuse gli occhi avvicinò le mani al petto. Uno degli anelli diventò bianco e si illuminò. Pose le mani davanti a se e poi si abbassò fino a che non fu abbastanza vicino alle caviglie della ragazza. Le afferrò e riaprì gli occhi che erano diventati di nuovo bianchi.I gemelli guardarono Harry.
    Ron e Azim che erano arrivati in quel frangente e anche Hermione guardavano il ragazzo.
    Lo sceicco disse con uno scatto d'ira:
    - Che vuoi fare, lascia subito le caviglie di mia figlia, voi fermatelo.-
    Harry intonò una litania, una forte luce bianca apparve intorno al corpo della fanciulla che venne scossa da forti brividi.
    I gemelli intuendo quello che voleva fare Harry si concentrarono e appoggiarono una mano sulle spalle del ragazzo facendo brillare gli occhi.
    Lo sceicco prese la sua bacchetta e urlò:
    - Spostatevi o non esitero a colpirvi.-
    Harry chiuse gli occhi e lasciò andare le caviglie della fanciulla che si riprese dai brividi.
    Il ragazzo le porse una mano e con una voce ultraterrena disse:
    - Alzati Aurora, alzati e mostra a tuo padre le meraviglie della mia magia. Mostra al mondo cosa sono in grado di fare.-
    La fanciulla prese la mano al ragazzo e si alzò in piedi. lo sceicco non credeva ai propri occhi, la figlia era in piedi e non cadeva.
    Aurora fece due passi prima che Harry le lasciasse la mano. I gemelli e tutti i presenti avevano le lacrime agli occhi e Hermione si mise le mani vicino alla bocca mentre Ron cadeva in ginocchio e Azim si avvicinava allo sceicco per sorreggerlo.
    Aurora si mise a volteggiare mentre altri maghi scendevano per vedere con i loro occhi il miracolo. Lo sceicco non smetteva di piangere dalla contentezza e andò ad abbracciare la figlia che aveva il viso come il padre coperto di lacrime.
    Ma Harry non era più lì, era ridisceso verso la sua camera. Ma prima di arrivare alla porta svenne e si accasciò sul pavimento.
    Nella sua testa una vocina lo stava chiamando per nome:
    -" Svegliati Harry Potter, svegliati e ascolta la voce del tuo nuovo maestro."-
    -" Chi sei tu?"-
    - " Io, sono il maestro di tuo padre, Ho immesso la mia anima in questi otto anelli trasferendoci oltre le mie conoscenze anche i miei poteri.
    Sarebbero dovuti andare a tuo padre ma quando ti sei messo gli anelli e ho assistito nella tua mente a quello che hai passato, ho deciso che avresti ereditato qualcosa di più che i capelli di tuo padre e gli occhi di Lily."-
    - " Come mai ti sento solo io?"-
    -" Solo tu indossi gli anelli, ma quando hai fatto quell'incantesimo oggi e i gemelli ti hanno aiutato, hanno percepito una forza superiore dentro di te. Oggi ho deciso di infondere dentro di te i poteri degli anelli che indossi."-
    - " Come? cioè come farai, so che gli anelli non possono trasferire i loro poteri."-
    - " Hai ragione solo a metà. Quasi tutti gli anelli consentono il proprietario di usare un potere ma non di acquisirlo dentro di se. Ma esistono degli anelli creati per incanalare i poteri e conservarli fino a che non si trova il giusto erede a questi immensi poteri.
    Gli anelli che indossi una volta che avranno 'scaricato' il loro contenuto dentro di te potranno essere ricaricati con degli incantesimi nuovi. Ora sei pronto a ricevere otto poteri diversi."-
    - " Ho paura!"-
    - " È normale, ma non farà molto male, meno di un crucio ben fatto."-
    - " Mi cambieranno molto questi poteri?"-
    - "No, a me mi hanno reso la vita più semplice. Ma ricorda che esisterà sempre qualcuno più forte di te. Ora mentre ti darò questi poteri ti illustrerò le loro caratteristiche e modalità d'uso. Pronto?"-
    - ".................SI.............."-
    -" Bene, prima cosa bisogna che tu riprenda conoscenza e che vai fuori da questa tenda. Usa la levitazione per fare questo non dovresti avere problemi, prendi la spada e sguainala, ti aiuterà per gli incantesimi."-
    Harry riprese conoscenza e prese la spada aggiustandosi il fodero alle spalle. Uscì nel fondo scala e sguainò la spada.
    Una luce fortissima si sprigionò dalla lama e riempì tutta la tromba della torre. Harry sentì il potere degli anelli diventare più forte e cominciò ad alzarsi da terra con un forte rumore.
    Durante il tempo che Harry era rimasto svenuto fino a quando si era risvegliato lo sceicco aveva indetto quattro feste e stava esprimendo la sua gioia. I gemelli erano felici e si avvicinarono al parapetto nel momento in cui Harry stava sguainando la spada.
    La luce investì tutti i presenti, lo sceicco pensando ad un attacco si avvicinò anche lui al parapetto riparandosi gli occhi e appena fu vicino ai gemelli si vide passare davanti Harry che stava puntando al primo piano della torre.
    I gemelli non persero tempo e seguirono Harry in volo. Ci vollero pochi secondi pechè Harry riuscisse ad arrivare fino alla cima della torre e quindi all'ingresso. Le guardie lo fecero passare e lui si fermò a circa duecento metri dal castello e dalla base degli arabi.
    Venne raggiunto subito da i gemelli che lo videro tracciare a terra un triangolo con della sabbia che gli stava uscendo dalle mani:
    - Harry, cosa succede? cosa stai facendo?-
    Lo sguardo di Harry bastò come risposta. Si guardarono e chieserò:
    - Vuoi una mano?-
    -" Volentieri"-
    - Cosa dobbiamo fare?-
    -" Fate in modo che non sia disturbato e avrete una ricompensa superiore ad ogni immaginazione." -
    - Va bene.-
    Si posero ai suoi fianchi ed evocarono una barriera magica e spirituale che avrebbe impedito qualsiasi azione contro Harry.
    Il ragazzo si mise perfettamente dritto dentro il triangolo e presa la spada la puntò verso il cielo prima di pronunciare:

    -"Ego voco benedictio Deorum. Ego voco exsecratio Diabulorum. Voco Elementa et de rerum natura et Deos testificari foedus."-

    La terra tremò e i cieli divennero plumpbei, fulmini vennero scagliati dalla terra e dal cielo e una tempesta fece scendere giu ettolitri di acqua mentre intorno a Harry si alzarono quattro colonne, una di fuoco, una d'acqua, una d'aria (tromba d'aria) e una di terra.
    Queste si mossero intorno a Harry mentre una luce squarciò il cielo illuminando solo il ragazzo e dal terreno una fiamma nera come la notte lo inglobò un secondo dopo. Una serie di creature uscirono dalle colonne avvicinandosi a Harry e fondendosi con lui.
    Sia dall'accampamento che dalla scuola uscivano studenti, Auror, professori e altre persone che assistetterò a quello spettacolo. Harry allungò le mani verso i gemelli e insieme a questi fu sollevato dal terreno da una forza incredibile.
    Poi ogni colonna inglobò sia Harry che i gemelli almeno per tre volte. Una volta che si estinsero queste, altre tre colonne di fuoco nero nacquero dalla terra andando a sorreggere i corpi dei tre stregoni.
    Tre colonne di luce partirono dal cielo intrappolando i corpi tra i due fronti. Quando tutto finì una fortissima luce accecò i presenti per alcuni secondi. Appena la luce si attenuò il cielo era tornato azzurro e non vi era traccia della tempesta.
    Harry era in piedi insieme ai gemelli che erano agli angoli del triangolo come il ragazzo. Aprirono gli occhi nello stesso momento e una colonna di luce si alzò nel cielo altissima.
     
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  7. *marko*
     
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    complimenti, aspetto i prossimi cap!!
    a presto ciao
     
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  8. Scar7
     
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    bellissimo!
    Un po' raccrapicciante la parte degli squartamenti,ma questo è un problema mio,sono troppo sensibile.Adoro il the arabo e speriamo che la prossima volta che lo bevo non mi venga in mente il barattolino con Caramell,che schifo!
    Ho notato che i pezzi grossi del ministero ti stanno simpatici tanto quanto a me,per cui la reazione di Harry è stata su-per-la-ti-va!
    Bravo bravo e mi pare che la punteggiatura sia ok (la maestrina che è in me ti fa tanto di cappello)
    Alla prossima ciao!
     
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    Per i prossimi capitoli dovrete aspettare un pò perchè sono in fase di correzione. Io aspetto che tu finisca le tue storie scar
     
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    La colonna si era vista, anche dall'accampamento dove era Silente. Tutti i campioni sia buoni che malvagi avevano volto lo sguardo al cielo. Silente non capì da cosa era stata provocata ma immaginava che ci fosse lo zampino di Harry. Ma quello che non si aspettava era di trovarsi davanti alla propria tenda sia i campioni degli inferi, sia quelli dei cieli. Belial, Dispater, Fierna e Mefistofele, furono i primi ad arrivare. Silente dovette ammettere, che per essere creature malvagie avevano fattezze bellissime:
    - Posso esservi utile in qualche modo?-
    Belial si avvicinò al mago e chiese:
    - Silente, chi dei tuoi allievi conosce può utilizzare la magia evocativa dei Piani?
    I Planetar arrivarono mentre Belial finiva la frase e annuirono.
    Silente rispose:
    - Pochissimi dei maghi di questa nazione sono abili evocatori, sia dei piani maligni che di quelli benigni. Ma ho il sospetto che non sia stato uno di questi. Nessuno dei miei studenti ha le abilità per utilizzare questo tipo di magia, ma ho il sospetto di sapere chi potrebbe essere stato. -
    - Puoi convocarlo qui, in modo che lo si possa interrogare su quello che ha fatto?-
    A chiederlo erano stati sia Mefistofele che uno dei Planetar. Silente osservò i campioni, erano piuttosto nervosi e non cercavano di nascondere il loro stato.
    - Perchè?-
    - Perchè cosa?-
    - Perchè siete venuti qui? Perchè vi interessano i miei studenti? Voi sapete cosa sia quella colonna vero? Cosa nascondete?-
    - Quella che hai visto mago, è una colonna evocativa, si usa per sugellare un patto e invocare la benedizione del Signore dei Piani. In questo patto, si evocano i poteri del bene, del male, della natura dell'universo e l'immensa forza dei Piani astrali.-
    Un Arcidiavolo enorme, era uscito da un piccolo vortice formatosi dietro i campioni del Male:
    - Posso sapere, con chi ho l'onore di parlare?-
    - Asmodeus, signore del nono strato e principe dei diavoli.-
    Silente si rese conto che davanti a lui vi era il male puro, negli occhi dell'arcidiavolo splendevano le fiamme dell'inferno e la sua aura era tremendamente forte. Tutti i campioni, si spostarono quando Shannak si avvicinò. Appena il maestro delle arene vide il signore degli inferi fece un inchino e annunciò:
    - Stanno arrivando i maghi umani e il resto della compagnia.
    Silente, guardò il signore degli arcidiavoli che si spostava verso il centro della piazza insieme a Shannak, Kamisama, uno degli Efreet, una matrona, e uno dei Planetar. Si avvicinò anche lui al portale che emise una debole luce azzurra, appena questa si spense un portale si aprì dal quale uscirono umani, nani ed elfi. I campioni di ogni razza si staccarono dai vari gruppi che uscivano e si avvicinarono a Shannak per porgere il loro saluto. Appena vennero sistemati, un secondo portale si aprì e ne uscirono Djinni e Jinni (tipi di geni). Anche questi si presentarono al maestro delle arene, e vennero mandati verso i loro rispettivi alloggi. Un terzo portale si aprì e ne uscì un esercito, questo era formato da uomini leone che nessuno nemmeno i rakasha conoscevano. Uno di questi si avvicinò a Shannak e disse:
    - Mi presento a te maestro delle arene, io sono Tordek, sono un Litoriano e vengo dal piano delle savane e dei deserti. siamo qui per partecipare al torneo.-
    Shannak indico una serie di tende e Tordek si avviò seguito dal suo esercito. Un ultimo portale si aprì, ne uscirono cinque Titani. Uno di questi si avvicinò e dopo essersi inchinato disse:
    - Salute a te Shannak, noi Titani siamo pronti a dare battaglia e a farci onore.-
    Il portale si chiuse alle loro spalle e Shannak li accompagnò verso la loro zona di residenza.
    Silente invece prese da parte Kamisama e gli disse:
    - Noi dobbiamo tornare, è successo qualcosa alla scuola, e le notizie che sono arrivate ieri, non sono per niente positive, noi partiamo fra un ora. Avvisa Shannak, che torniamo alla scuola e che ci rivedremo in questi giorni.-
    Kamisama stava per rispondere, quando vide che Asmodeus si stava avvicinando al gruppo insieme ai suoi sottoposti.
    Un paio di Planetar atterrarono dietro Silente che li guardò con sospetto:
    - Posso fare qualcosa per voi signori?-
    Asmodeus disse:
    - Vogliamo che tu porti qui colui che ha richiamato il patto.-
    - Se è chi penso io, assolutamente no.-
    Belial fece scattare in avanti la sua corsesca, che si fermò vicino alla gola del mago. Kamisama prese la spada, anche i planetar si armarono contro Asmodeus, che fece un segno e Belial abbassò la sua arma:
    - Silente, io non so come si siano svolti i fatti, ma visto che non vuoi portare a noi la persona, saremo noi a venire con te per conoscerlo/la.-
    I Planetar e anche Kamisama dissero insieme:
    - Anche noi verremo con voi-
    Silente guardò il gruppo e disse con calma:
    - Per provocare scompiglio bastano i miei allievi, immaginate cosa succederebbe, se vedessero i rappresentanti del cielo e dell'inferno.-
    Silente stava per dire che non sarebbe stato il caso, quando un gufo raggiunse il mago. Lesse il biglietto osservato da tutti, poi lo prese e lo consegnò ad Asmodeus, che dopo averlo letto lo consegnò ad uno dei Planetar, infine venne di nuovo passato a Silente che chiese:
    - Spiegatemi cosa succede, quando si stringe un patto in questa maniera.-
    Uno dei Planetar disse:
    - Ci vogliono tre componenti. Il primo è un sigillo, che deve essere posto su un oggetto sacro, il secondo è un Horcrux, l'Arcidiavolo Asmodeus, sa cosa sono e per ultimo ci vuole qualcosa da sacrificare.-
    Il signore degli inferi disse:
    - Un Horcrux è un oggetto in cui si convoglia un pezzo di anima, quando si commette un grave delitto con la magia. Quando un essere dotato di anima uccide, può racchiudere un pezzo della propria anima affinche non possa mai morire completamente. Penso, che pochi maghi del vostro piano abbiano fatto una cosa del genere. Il problema che si pone, è che nessun Horcrux comune può essere usato per questo patto, bisogna che l'intera anima, sia chiusa in un Horcrux speciale, creato appositamente per questa funzione, che io sappia ne sono stati creati solo due, uno per un mago arabo e uno per uno stregone che è arrivato oggi.-
    Asmodeus sembrava preoccupato ma disse ancora:
    - Questo patto che è stato stretto utilizza sia la conoscenza del male che del ben che quella degli elementi e quella più pericolosa dell'universo.Se come ha detto il Planetar è stata invocata anche la benedizione del Signore dei Piani, allora può essere solo per ottenere una trasformazione completa........in un essere superiore. Il problema si pone, per via del fatto che l'oggetto del sacrificio, può anche essere l'anima dello studente o della studentessa.-
    - Va bene signori, verrete con noi fino alla scuola ma dovrete trasformarvi in esseri umani o animali.-
    Tutti annuirono e si incamminarono verso il recinto dei Thesral, con cui partirono in volo.

    Appena la colonna di luce svanì i tre si guardarono, Harry non sembrava cambiato in nulla, neanche i gemelli sembravano cambiati. Appena fu possibile vennero raggiunti da Hermione, Ron, Azim, lo sceicco e alcuni professori della scuola. Harry controllò che nessuno dei tre avesse riportato ferite poi cercò la bacchetta e la trovò spezzata senza piuma all'interno del triangolo. Furono sommersi da domande che piovevano da tutte le parti:
    - Che cosa hai fatto Potter? Qualcosa di sciocco e di avventato suppongo?-
    -Cosa era quella luce?-
    -Cosa era quella tempesta?-
    -State bene?-
    Harry sentiva come se nella sua testa, si fosse appena scatenata una bataglia di voci e chiuse gli occchi portandosi le mani al petto. La voce del maestro, risuonò più forte di quelle esterne:
    -" Bene Harry, ora hai ricevuto tutti i poteri di sette degli anelli che indossi, solo uno non potevi assorbire, poichè non ne sei ancora in grado. Potrai evocare un genio dall'anello che non ha donato i suoi poteri, che esaudirà ogni tuo desiderio. Appena sarai pronto, potrai fonderti con lui e diventare ancora più potente. Anche se dubito, che tu possa anche solo immaginare, cosa sei diventato ora. Harry, non c'è un modo facile per dirtelo, ma non sei più umano. Nè tu, nè i gemelli lo sarete più, avete sacrificato la mia anima e la vostra per diventare, Dei dei Piani. Ma i tuoi poteri divini valgono solo nel piano in cui sono stati evocati. In te sono racchiusi i poteri del bene, del male, della natura e il potere che controlla il moto degli astri in cielo. Chiaramente se ti dovessi scontrare contro un Dio di un altro piano, avresti pochissime possibilità di uscirne vincitore. Ma ora, nessun incantesimo che non sia di origine divina, potrà anche solo danneggiarti. Nessuna arma è letale contro di te. Non temerai mai nessuno e tutti avranno paura di te. Potrai trasformare un altra persona in un immortale e farne la tua sposa/sposo, i vostri figli saranno potentissimi, ma saranno esiliati dai propri simili. Harry io rimarro in un angolo di te, per aiutarti, guidarti, bloccarti, consigliarti fino a che non avrai imparato a usare i tuoi nuovi poteri. Ora potrai imparare lingue in poche ore e hai la possibilità di lanciare incantesimi di classe infernale, celeste, divina e universali. La conoscenza di questi incantesimi, che richiederebberò anni di pratica e in alcuni casi anche patti con creature dei rispettivi piani, ora non saranno facili da imparare e da usare. Per ora arrivederci, credo che tu debba dare spiegazioni a molte persone e sarebbe meglio se per ora nascondessi la tua nuova natura di Dio."-
    Harry riaprì gli occhi e guardò i gemelli che annuirono in silenzio, come se avessero sentito il discorso dentro la testa del ragazzo.
    Hermione si avvicinò al ragazzo e gli passò una mano su una spalla, lo guardò negli occhi che erano ancora verde smeraldo. Poi ignorando tutti lo baciò in bocca. La McGranitt si avvicino anche lei, ma venne bloccata dagli arabi che cinsero Harry e i gemelli. Lo sceicco si avvicinò a Harry, gli diede la mano in segno di amicizia dicendo:
    - Hai salvato mia figlia, e io non so come ricompensarti. Chiedi e ti sarà dato.-
    Harry guardò Hermione e disse:
    - Per adesso vorrei che faceste un pò di spazio, il professor Silente sta arrivando, vorrei parlargli in privato, magari nella torre.-
    Tutti lo guardarono mentre con un dito, indicava una serie di figure che arrivavano volando:
    - Professoressa sarebbe meglio che tutti gli studenti, venisserò accompagnati dentro il castello, credo che il preside non sia solo e che nessuno dei suoi compagni, voglia studenti curiosi intorno.-
    Harry aveva detto queste parole in tono calmo, stranamente Minerva optò per quella soluzione, mandando tutti gli studenti dentro il castello e chiudendoli dentro. Nessuno degli studenti aveva capito che cosa Harry avesse fatto, ma avrebbero avuto il tempo di scoprirlo.
    Silente oramai era visibile da tutti e cosi anche i vari componenti del gruppo che lo accompagnavano.
    Appena atterrarono, Asmodeus e un Planetar che avevano preso una forma umana si avvicinarono a Harry, seguiti dal resto della compagnia e da Silente.
    Fu il Planetar a parlare per primo:
    - Chi di voi ha stretto il patto?-
    - Chi lo vuole sapere?-
    - Asmodeus signore del nono strato infernale, principe degli Arcidiavoli e il Planetar campione dei Celestiali.
    Silente si avvicino mentre Asmodeus chiedeva:
    - Chi di voi ha Stretto il patto?-
    - Tutti e tre.-
    Silente chiese:
    - Cosa avete perso e cosa avete guadagnato?-
    Harry sorrise e disse:
    - Credo che non sia nè il luogo adatto ne il momento per mostrarvi cosa siamo diventati. Sarebbe meglio andare allo stadio.-
    Silente e compagnia raggiunsero lo stadio, si sedetterò sugli spalti mentre i gemelli e Harry si mettevano al centro del campo. Si allontanarono di pochi passi l'uno dall'altro e chiuserò gli occchi.
    Harry chiuse gli occhi, rilasso ogni muscolo. Pose le mani in una sorta di triangolo davanti al petto. Intorno a lui, erano comparsi strani segni e un cerchio illuminò il cielo coprendo lo stadio mentre Harry, rilasciava la sua aura divina. I gemelli rilasciarono completamente la loro aura, che per poco non raggiungeva la piena potenza del ragazzo. Sia i Planetar che i campioni del male, capitanati da Asmodeus rivelarono la loro vera natura, seguiti anche da gli altri della compagnia che erano venuti dal campo. Anche Remus divenne un licantropo, nonostante il sole e il cielo azzurro.
    Silente sentiva l'energia che proveniva da Harry e capì che nulla avrebbe potuto distruggere quel ragazzo, nemmeno Lord Voldemort. Ma capì anche che Harry non stava utilizzando tutta la sua potenza. Si rese conto che il ragazzo forse aveva perso l'anima ma ne aveva guadagnato un potere abnorme, il problema era la scuola. Gli studenti non avrebbero reagito bene alla notizia. Per il bene di tutti loro, Harry avrebbe dovuto celare completamene la sua potenza.
    I Planetar e tutti i campioni, tirarono fuori le armi e si lanciarono contro Harry, che non fece una piega e prese in pieno gli attacchi dei suoi avversari. Mentre Asmodeus richiamava i peggiori diavoli che aveva al suo comando, I Planetar attaccarono in formazione compatta dal cielo. Harry non si mosse.
    I gemelli intervennero in un secondo, alzarono le mani al cielo e per i più potenti tra i campioni non vi fu scampo. I diavoli vennero rinchiusi in gabbie fabbricate con argento consacrato mentre uno dei Planetar venne catturato da una catena danzante dissacrata. Appena gli avversari vennero fermati, Harry si avvicinò ad Asmodeus, aprendo finalmente gli occhi e guardandolo direttamente nei suoi malvagi occhi.
    Fu uno scontro del tutto oculare. Se negli occhi dell'Arcidiavolo c'erano i poteri degli inferi, in quelli di Harry c'erano la potenza dell'universo. Per un ora i due non chiusero gli occhi, poi Asmodeus passò il proprio scettro davanti alla faccia di Harry e scomparve.
    I Planetar iniziarono a cantare un aria soave, che grazie al suo potere tolse la fatica dagli uomini e rese il cielo azzurrisimo e il sole ancora più splendente.
    Harry alzò una mano e tra le sue dita apparve una cetra. Mentre la suonava con una maestria degna solo di un Dio, si viderò gli animali della foresta proibita uscire e arrivare vicino ad Harry per accoccolarsi ai suoi piedi. Anche Aragog uscì dalla sua foresta accompagnato dai figli e figlie. Unicorni, pegasi e centauri uscirono insieme. Un gigante delle Nuvole, scese dal cielo e si unì al concerto con la sua arpa. Alcuni draghi arrivarono in volo da luoghi lontani solo per ascoltare il suono della cetra di Harry. Gli stessi Planetar rimasero incantati dal suono dello strumento, infine accompagnarono il suono con la loro voce melodiosa. In breve il giardino pullulava di creature, alcune venute anche dai piani eterei solo per sentirlo suonare. Appena il suono si interruppe gli animali tornarono alle loro tane e alle loro dimore. I Planetar smisero di cantare e il gigante risalì nella sua isola fatta di nuvole. Le creature si disperserò mentre Harry si avvicinò a Hermione e chiese:
    - Hermione sei ancora disposta ad amarmi?-
    Hermione lo guardava e nel suo cuore sentiva di amarlo ma non sapeva che cosa amasse del nuovo Harry:
    - Harry io.....io non lo so. Ti amavo prima quando eri.......normale e adesso non so cosa sei.-
    Le diede un bacio. Hermione sentì che in quel bacio non c'era solo passione ma anche tutto l'amore che il ragazzo provava per lei. Mentre lo baciava i Planetar inneggiarono un canto, che la convinse che il suo fidanzato non era cambiato dentro ma solo fuori:
    - Si Harry, io sono disposta ad amarti. Sento che tu sei cambiato ma che in fondo al tuo cuore l'amore che provi è genuino e forte.-
    - Ti amo Hermione -
    - Ti amo anche io Harry -
    Silente si avvicinò allo sceicco e si mise a conversare con lui:
    -Silente nella tua scuola c'è un professore che ha tentato di uccidere Harry, lo avrai saputo?-
    - Il professor Bleredd ha sbagliato e quando si rendera conto del suo sbaglio chiederà scusa al ragazzo, ma continuo a chiederti di sciogliere la richiesta fatta da Harry.-
    Harry si avvicinò dicendo:
    - Ma sono io a non voler tornare.-
    Silente si girò verso il ragazzo:
    - Harry non capisci che devi tornare da noi? Chi ti insegnerà a controllare i tuoi nuovi poteri?-
    - Ma io non rimango dagli arabi per imparare a controllare i miei poteri, io rimango con loro perchè mi fanno sentire come se fossi membro, di una grande famiglia. In cinque anni che sono in questa scuola, ne ho passate di cotte e di crude. Professore, quando verrà trovato un compromesso che soddisfi tutti quanti ne riparleremo, va bene?-
    Silente rimase a guardare Harry, provò a sondare i suoi pensieri, e dentro vi trovò una steppa illuminata dal sole dove i pensieri riposavano in diversi punti. Il ragazzo sapeva che cosa stesse facendo il professore e non si oppose. Quando questo finì gli chiese:
    - Ora è convinto che non sia sotto la maledizione imperius?-
    - Si Harry, Sceicco potremmo entrare nel suo ufficio per definire la questione, poi andremo al ministero per eleggere un nuovo ministro della magia.-

    Nel frattempo nascosto in mezzo ai monti Urali, all'interno di un castello Lord Voldemort, tentava di capire cosa potesse aver spinto Harry Potter a fuggire dal castello e a rifuggiarsi dagli arabi. Mentre ci pensava, una donna entrò da una porticina portando un vassoio:
    - Mio signore, il vostro pasto è pronto.-
    - Bellatrix, vieni dal tuo signore.-
    La donna si avvicinò al suo maestro e chiese:
    - In cosa posso esserti utile maestro?-
    - voglio che tu vada a rapire Harry Potter.-
    - Sarà per me un piacere.-
    Bellatrix uscì dalla stanza lasciando il suo maestro al suo pasto.
    Lord Voldemort era riuscito a nascondersi in un castello di un Mangiamorte, che gli era rimasto fedele. Ne aveva uccisi parecchi per tradimento, perchè in tredici anni di assenza, avevano pensato solo a riempirsi la pancia e avevano abbandonato il loro signore e padrone.
    Bellatrix e Narcissa erano le uniche mangiamorte che aveva voluto con se, dopo che Draco era partito per la scuola. Narcissa era un ottima pedina per inviare messaggi, nel bel mondo dei maghi. Mentre Bellatrix, si era rivelata un ottima compagna di letto oltre che un assassina degna di questo nome. Fino a quel giorno Bellatrix era stata la sua arma preferita, oltre che il suo sollazzo notturno. Lord Voldemort era rimasto ferito durante uno scontro e non poteva uscire, fino a che non avrebbe potuto riutilizzare le mani, bloccate in un incantesimo arcano e a lui sconosciuto, fatto da una classe di Auror che era stata creata apposta per dare la caccia a lui.
    Bellatrix partì il giorno stesso a bordo della sua scopa, diretta verso l'Inghilterra. Sapeva volare come poche e nemmeno il suo figlioccio Draco, era tanto bravo nelle finte e nelle mosse di quidditch. Gli ci sarebbero voluti circa tre giorni per arrivare fino all'isola e altri due per arrivare ad Hogsmead.
    Nonostante gli anni passati dentro la prigione dei maghi, Bellatrix era ancora una bella donna. Aveva la carnagione chiara e i capelli tinti di biondo, Grazie ad un incantesimo era riuscita a cambiare il colore degli occhi. Il corpo era snello e il seno piccolo stava ben eretto senza reggiseno (grazie alla magia). Mentre viaggiava, ripensava ai momenti di intimità che aveva avuto con il suo maestro. Erano stati i più bei momenti da quando era morto suo marito, solo al suo ricordo una lacrima le attraversò il viso.

    Harry era rientrato nella torre e aveva raggiunto la sua camera insieme a Hermione:
    - Harry, perchè non mi hai detto niente delle tue intenzioni, pensavo che ci tenessi al nostro rapporto, eppure non hai esitato a tramutarti in un......in un....-
    -essere superiore-
    - Si esatto, hai pensato a quanto sarà difficile farti accettare da coloro che hanno assistito alla tua trasformazione? Pensa agli studenti della scuola che erano presenti. Pensa quando lo verranno a sapere i genitori, pensi che qualcuno lascerà i prorpri figli a scuola con te? Con te che con uno sguardo puoi uccidere?-
    Harry stava ragionando sulle parole di Hermione e decise di fare una cosa assai azzardata ma necessaria.
    Usci dalla porta e insieme ai gemelli si elevarono fino all'ufficio di SIlente. Bussò alla porta e appena gli fu aperto chiese:
    - Posso disturbarvi un momento?-
    - Certo Harry, entra pure, cosa possiamo fare per te?-
    -Professore segua il mio ragionamento. Poi mi aiuterà a decidere.-
    -Va bene, ascolteremo le tue ragioni e poi decideremo.-
    - Hermione, mi ha ricordato che oggi alcuni studenti hanno assistito alla mia trasformazione, nessuno naturalmente sa che sono diventato un essere superiore e nemmeno voi suppongo avete idea di cosa mi sia capitato. Ma come lei mi ha sempre insegnato, in questa scuola i segreti sono quasi impossibili. Hermione mi ha detto che nessun genitore vorrà che il figlio continui la sua carriera scolastica in una struttura che ospita non uno ma bensì tre differenti creature superiori. Se fossi un genitore come minimo chiederei spiegazioni al ministero e alla scuola. Lei cosa direbbe se come minimo arrivassero da lei non meno di dieci gufi al giorno?-
    - Harry ci sono segreti che nemmeno tu conosci, e riguardano eventi che sono accaduti in questi anni. Non sai nemmeno quanti studenti hanno visto quello che sei diventato. Per quanto riguarda i nostri sospetti abbiamo convocato una persona speciale che ci aiuterà a capire, visto anche che tu non vuoi rivelarci nulla.-
    - Comunque la mia idea è di indagare su chi ha assistito alla trasformazione e fargli l'incanto Oblivione.-
    Silente pensò per alcuni istanti poi disse:
    - Non credo che sia il caso, ormai tutta la scuola avrà saputo dello spettacolo di stamattina e non sarebbe possibile trovare i colpevoli.
    Harry si voltò verso i gemelli chiedendo:
    - Voi che fareste?-
    - Noi siamo daccordo con Silente. Secondo quello che ci ricordiamo all'interno del castello di Hogwarts non penetrano le immissioni sonore o quelle di luce che le difese del castello reputa nocive per gli occupanti. Silente stesso ha posto alcuni di questi incantesimi. No Harry nemmeno noi siamo d'accordo con te, meglio evitare di far scomparire la memoria agli studenti.-
    Il ragazzo sorrise e disse:
    - Mi avete convinto. Non modificherò la memoria di nessuno. Professore avete raggiunto un accordo per quella questione di stamani?-
    Lo sceicco si alzò e disse:
    - Harry, tu preferisci dormire qui o al castello?-
    - Che domande, preferisco stare qui.-
    - Bene, allora la decisione è presa. Rimarrai a stare da noi quanto vorrai, anche perchè dopo quello che hai fatto per mia figlia, ti è stata conferita la cittadinanza araba. Studierai con il professor Silente nella sua scuola. Potrai scegliere dove dormire. Sappi che noi siamo fieri di te, Sebrhaim.-
    - Bene Potter da domani rientrerai a scuola come un normale allievo. Noi ora andiamo al ministero per alcune questioni.-
    - Vostra altezza avrei una richiesta.-
    - Chiedi pure Sebrhaim.-
    - Vorrei che il professor Bleredd venisse ricondotto al castello sano e salvo.-
    - Come desideri. Ma non subito, passeranno almeno tre settimane per via del crimine che si è compiuto davanti a me.-
    Dopo essersi congedato andò a cena e rimase per qualche minuto a parlare con Azim, che gli insegnava i primi rudimenti di arabo. Infine scese nella sua stanza dove trovò Hermione addormentata. Cercò di fare piano ma non appena ebbe appoggiato la corazza sul trespolo sentì le mani della ragazza abbracciarlo. Si voltò e incontrò gli occhi di lei che bruciavano di desiderio:
    - Harry......-
    - Shhhhhh.......- Le appoggiò un dito sulle labbra prima di darle un bacio.
    Le mani della ragazza spogliarono Harry, il cambiamento aveva influenzato anche il fisico del ragazzo che ora rivelava la muscolatura del petto e delle braccia, modificata sia dal duro lavoro degli allenamenti estivi, sia per il Quidditch e della trasformazione. Hermione prese a giocherellare con i boxer del ragazzo, cercando di animare il sesso del suo fidanzato. Harry sentì che il suo pene cominciava a diventare più duro. Hermione abbassò i boxer con i denti, iniziò a leccare la punta del pene del ragazzo che dopo alcuni minuti stava per venirle sulle labbra, tanto era eccitato. Harry però la bloccò e le disse;
    - Tocca a me. Ma prima mi servono alcune cose.-
    Detto questo si rimise i pantaloni e usci di corsa dalla stanza, lasciando la ragazza di stucco. Tornò poco dopo tenendo in mano alcuni oggetti. Chiuse la porta e si mise ad armeggiare con un barattolo ed una bomboletta:
    - Hermione, sdraiati e chiudi gli occhi.-
    La ragazza fece come ordinato e chiuse gli occhi. Sentì Harry bendarle gli occhi e dopo alcuni secondi, sentì qualcosa di freddo e duro toccarle i capezzoli. Harry stava spalmando della marmellata con un cucchiaio sui capezzoli, sul sesso caldo di Hermione e appena ebbe finito prese della panna montata, disegnando una sorta di strada fatta di panna che partiva dal collo, scendeva verso i seni e infine verso il sesso con una figura a freccia. Impose le mani e con la nuova magia, evidenziò i punti erogeni della ragazza per poi riempirli di panna. Prima di iniziare fece un piccolo incantesimo alla sua lingua, rendendola leggermente più lunga. Leccò con molta cura tutta la parte di panna fino al seno della ragazza, che gemeva leggermente ogni volta che Harry, si soffermava su un punto delicato e lo stuzzicava con la lingua. Presto arrivò al monte di venere e al sesso della ragazza, che gemette ancora più forte mentre Harry mordicchiava le labbra. Appena ebbe individuato il clitoride Harry ci spruzzo un pò di panna, cominciando a mordicchiarlo provocando un orgasmo alla ragazza, che urlò con quanto fiato aveva in gola. Appena ebbe finito si avvicinò alle labbra della ragazza baciandola con passione e facendole assaporare i suoi stessi umori. La pose sopra di lui impalandola con violenza, facendola urlare prima di dolore e poi di piacere. Hermione si portò le mani ai seni strizzandoseli, mentre in preda al piacere emetteva piccoli urletti. Fecero del sesso talmente selvaggio quasi animalesco in cui Harry, scoprì di essere un perfetto dominatore e Hermione la sua schiava d'amore. Urla disumane di piacere riempirono la torre.
    Scoprirono i piaceri del sesso tantrico che il maestro di Harry aveva trasferito insieme alla sua anima. L'orgasmo di Hermione durò per parecchi minuti fino a quando entrambi esausti non si addormentarono.
    Il mattino dopo quando Harry entrò in sala mensa, venne accolto da un applauso e da un boato. Tutta la sala era piena di gente che alla sua vista erano scattati in piedi. Appena si fu seduto al suo tavolo con i gemelli questi iniziarono:
    - Salve Harry.-
    - Raq, Has, avete dormito bene? avete una faccia, e poi che succede?-
    - Direi di no, vedi abbiamo sentito un paio di urli disumani stanotte e parecchi Auror, sono usciti pensando ad un attacco diretto contro di noi. Poi quando abbiamo capito da dove provenivano siamo rimasti a fare due chiacchere con quelli che sono rimasti ad ascoltare la tua donna che ululava i suoi orgasmi.-
    Harry si era coperto con una mano ed era diventato rosso come un peperone mentre i due raccontavano. Ma se pensava che fosse finita li si sbagliava. Tutti gli Auror vennerò a fargli i complimenti per le sue imprese sessuali. Ma il culmine della vergogna lo raggiunse, quando anche lo sceicco con un sorriso venne a dirgli:
    - Complimenti ragazzo, era da tempo che non sentivo una ragazza urlare il suo piacere in questa maniera. Nemmeno le donne del mio Harem, hanno mai urlato cosi. Un giorno mi dirai il tuo segreto.-
    Ma quello che disse lo sceicco dopo, fece impietrire Harry:
    - Anche Silente che è rimasto qui, dopo la riunione al ministero ha detto che non aveva idea, che fossi cosi focoso.-
    La figlia dello sceicco invece ebbe più tatto, ma lo fece sprofondare sotto un chilometro di terra:
    - Harry questa pomata è per la tua ragazza, dille di prendere queste pillole sono per evitare di rimanere incinta, complimenti anche da parte mia.-
    Appena tornò giu trovò la sua ragazza in bagno che si stava facendo la doccia e anche lui entrò a farla:
    - Sai, ieri ci hanno sentito tutti. Stamattina sono venuti a complimentarsi con me.-
    - Oh, merda.-
    -No, non è niente questo, è venuto lo sceicco e mi ha detto che nessuna delle donne del suo Harem, ha mai urlato come te.-
    Hermione divenne viola dalla vergogna e si girò di schiena per non farsi vedere:
    - Accidenti ci avremmo dovuto pensare ieri sera.-
    - A dimenticavo di dirti che anche Silente ha sentito le tue urla. Mentre la figlia dello sceicco mi ha dato una pomata e delle pillole per evitare di farti rimanere incinta.-
    La ragazza avrebbe voluto morire in quell'istante. Ma qualcosa di duro si insinuò nel solco del suo sedere:
    - Harry, che stai facendo?-
    - Vorrei provare una teoria che ho in mente.-
    - e lo devi fare nel mio didietro?-
    - Vedrai che ti piacerà. Ti fidi di me?
    - Si Harry.-
    Harry chiuse gli occhi e liberò una parte del lato oscuro dei suoi poteri.
    Mentre Hermione si passava il sapone Harry riaprì gli occhi, che erano diventati nerissimi e bloccò la bocca di Hermione mentre con una spinta penetrava lo sfintere della ragazza.
    Hermione non si aspettava una tale ferocia e urlò di dolore, mentre gli occhi di Harry tornavano normali e cominciava un leggero dentro e fuori con movimenti precisi, presto il dolore venne tramutato in piacere. Harry tolse la mano dalla bocca della ragazza e la baciò con passione mentre la portava all'orgasmo che risuonò in tutta la torre.

    Mentre salivano le scale insieme ai gemelli, Hermione evitò gli sguardi di tutti quelli che incontravano, si vergognava troppo di quello che era successo la notte e la mattina. Harry si era rivelato diverso da quello che si era immaginata la ragazza, forse non aveva capito che in lui si nascondeva un dominatore. Non sapeva nemmeno che lei stessa, era una schiava perfetta e insieme a Harry faceva faville. Silente si fece vedere all'entrata della scuola e prese da parte Harry:
    - Harry, le lezioni del professor Bleredd sono state annullate per un pò.-
    -Grazie professore.-

    Passarono le settimane richieste dallo sceicco e il professore venne finalmente liberato. In quel periodo, Harry aveva passato molto del suo tempo a ripassare sui libri della biblioteca. Appena finivano le lezioni, lui si infilava nella stanza delle necessità dove secondo i suoi desideri trovò, i libri di incantesimi che gli interessavano e passava il tempo tra la lettura, gli allenamenti di Quidditch, i compiti, l'addestramento nell'uso della spada e le scopate con la sua fidanzata. La quale aveva imparato un paio di incantesimi abbastanza utili, per evitare di svegliare tutta la torre. Ronald era stato informato che il fratello era vicino alla scuola, che presto lo avrebbe incontrato, anche se avrebbe dovuto aspettare un pò. Harry rinunciò alla fascia di capitano per lasciarla a Ron, poichè non poteva dedicare molto tempo al suo sport preferito. Per fortuna c'era Ginny, che era la sostituta ideale al suo ruolo di cercatore della squadra. Ron venne anche messo al corrente, che Harry e Hermione ora stavano insieme. Ron appena furono liberi di andare a Hogsmade, offri una burrobirra agli amici e passò con loro una giornata felice. La mattina del rilascio, Harry aveva lezione proprio con Bleredd.
    Mentre andavano a lezione il professore rimase zitto. Appena entrarono a lezione Bleredd guardò i gemelli che tenevano la spada, Harry e Hermione e chiese:
    - Signor Potter, vorrei che lei mi assistesse per questa lezione sulle difese dagli incanti di obbligo.-
    - Certo professore.-
    - Bene ragazzi, oggi insegnerò come difendersi da alcuni incantesimi che vengono usati, per obbligare una persona a fare una sola cosa, infatti bisogna dire cosa si voglia far fare alla persona, questa è la differenza fra la maledizione Imperius, e Obligo. Ora signor Potter io vorrei che lei mi attaccasse, con alcuni incantesimi che conosce di base e poi io la attaccherò con un incantesimo di obbligo. È pronto?-
    Harry prese la bacchetta ormai inutilizzabile ma fece il saluto e rispose:
    - Quando vuole professore.-
    - Bene, inizi pure.-
    -Expelliarmus-
    -Protego-
    -Incarceramus-
    -Abrogo-
    -Sagitta-
    -Protego-
    -Irrigo-
    -Protego-
    - Extinguo-
    -Abrogo.-
    Il professore fece cenno di smettere e disse:
    - Il signor Potter ha usato alcuni incantesimi base ed un paio avanzati, chi mi sa dire quali sono quelli semplici e quelli avanzati. Signor Malfoy?-
    - Potter ha usato tre incantesimi base e due avanzati.-
    - Quasi corretto signor Malfoy ma non ha specificato quali erano quelli semplici. Si, Signorina Granger?-
    - Expelliarmus, Incarceramus e Irrigo erano quelli base, mentre Extinguo e Sagitta erano quelli avanzati.-
    - Benissimo, cinque punti a Griffondoro e due a Serpeverde. Signor Potter si prepari.-
    Harry era già pronto e fece cenno di iniziare:
    - Obligo oboedire-
    -Abrogo-
    - Obligo fieri umbra-
    -Abrogo-
    Il professor Bleredd fece un sorrisetto e disse:
    - Imperius-
    Harry che si aspettava una cosa del genere rimase fermo facendo finta di essere stato preso. Il professor Bleredd disse:
    - Oggi vi farò vedere un aspetto della maledizione Imperius davvero interessante. Signor Potter, vorrei che lei confessasse i suoi crimini davanti a questa classe.-
    Harry rimase zitto:
    - Non ha commesso alcun crimine signor Potter? Eppure io alcuni giorni fa, ho assistito ad un crimine molto grave. Ho visto un minore usare un incantesimo fuori dalla scuola. Visto che lei era in territorio arabo, non era nei confini della scuola. Lei dovrebbe confessare ragazzo-
    - Non credo proprio.-
    - Come? -
    - Non ho usato la bacchetta.
    - Ma è impossibile fare incantesimi a mani nude.-
    -Infatti, ho usato gli anelli che porto alle dita.-
    Il professor Bleredd notò gli anelli e disse:
    - Me li dia Potter.-
    - Perchè?-
    - Vorrei esaminarli.-
    Harry si tolse gli anelli e li diede al professore che li esaminò uno ad uno e poi se li mise in tasca:
    - Li conserverò io fino a che non avremo fatto alcune analisi. Forse li riavrà a fine anno.-
    - ACCIO ANELLI-
    Harry smise di fingere e allungò una mano verso gli anelli, che si rinfilarono nelle dita del loro padrone:
    - Come osa mettersi contro di me? Cinquanta punti in meno a Griffondoro. Se non mi da gli anelli toglierò altri cinquanta punti a Griffondoro.-
    - Vedo che tre settimane dentro una prigione non le hanno tolto la sua convinzione che io sia malvagio.-
    Hermione si alzò e disse per interrompere i due:
    - Professore posso uscire per favore?-
    - Siediti sgualdrina, non interrompere mai più mentre pa.......-
    Harry prese un guanto da un banco e schiaffeggiò il professore:
    - La sfido a duello Bleredd. Passi il fatto che insulta me, ma non le permetto di farlo con la mia ragazza.-
    Il sorriso di Bleredd divenne una risata feroce:
    - Molto volentieri Potter. Ma lo faremo dove ci vedrenno tutti. Le armi saranno le nostre conoscenze magiche. Lei non potrà usare gli anelli e nemmeno la spada.-
    -Quando e dove?-
    - Al campo di Quidditch diciamo fra un oretta.-
    -Se vince lei farò quello che vuole ma se vinco io farà quello che voglio io.-
    - Tu non vincerai ragazzo. Ma mi va bene.-
    Malfoy che aveva assistito alla scena si offrì per portare il necessario al professor Bleredd.
    Harry uscì accompagnato dai gemelli, che appena poterono dissero:
    - Pensavamo che un paio di settimane di galera avrebberò aiutato quell'uomo a lasciarti stare. Quali incantesimi vuoi usare?-
    - Due lama, due oscuri e due divini e giusto per contorno uno elementale. Se sarà necessario ricorrerò a quelli universali.-
    - In che ordine?-
    - Non so forse farò prima quelli oscuri e poi quelli divini, dipende da come inizieremo. Andiamo subito lì vorrei provare un paio di incanti.-
    Quando arrivarono, trovarono ad aspettarli Silente e la McGranitt:
    - Professori non vi preoccupate, non intendo ucciderlo. Solo non posso permettere che mi punisca come se fosse giusto e insultare la mia ragazza davanti a tutti.-
    - Va bene. Ma non voglio che usi le maledizioni senza perdono. Se lo fa lui, gli arabi interverranno subito, ah eccoli.-
    Harry si girò e vide arrivare mille Auror con al comando lo stesso Sceicco, con tanto di banda e bandiera Araba.
    Il ragazzo andò incontro allo sceicco e si mise per terra inchinandosi:
    - Altezza quale onore per me vedervi qui.-
    - Alzati Harry, spero che tu faccia passare un brutto quarto d'ora a quel professore.-
    Mentre stava seduto in un angolo, alcuni maghi prepararono una sorta di piattaforma per la contesa.
    Harry stava ricevendo alcune note sui suoi poteri dal suo maestro quando uno degli incantesimi elencati lo incuriosì:
    -" Questo Harry è un incantesimo di livello divino che nessuno usa per via del dispendio di energia che richiede."-
    - Ma se ci riuscissi, potrebbe evitare che io morissi-
    -" Harry ti ho già spiegato che tu non puoi morire su questo Piano. Puoi semplicemente essere ferito in maniera lieve."-
    - Già ma nessuno lo sa. Voglio provare a utilizzarlo, quanto tempo richiede per essere creato?-
    -" Massimo dieci minuti per crearlo, meno di tre ore di stabilità strutturale."-
    - Grazie maestro vedrò di farmelo bastare.-
    Un ora dopo lo stadio era pieno di gente e i due contendenti erano sopra una piattaforma, l'uno davanti all'altro contemplandosi. Tutta Hogwarts era intervenuta per vedere lo scontro e alcuni cartelloni dei serpeverde davano Harry per spacciato. Ma appena lo sceicco vide i cartelli utilizzò la magia per crearne alcuni con il viso di James Potter, che puntava il dito verso il figlio e si puntava gli occhi. Sotto di esso un messaggio:
    * Harry da lassù loro ti osservano.*
    Hagrid aveva portato un cartello con scritto, che lui era uno dei migliori maghi della scuola ma le parole che risuonarono di più da parte del gigante furono:
    - Harry non ti preoccupare è solo uno sprovveduto. Non sa chi sei.-
    Silente si alzò in piedi e disse con la bacchetta puntata alla gola:
    - Salute a tutti, oggi avremo il privilegio di assistere ad un duello di magia vecchio stile. Sono ammessi tutti gli incantesimi tranne quelli mortali. Iniziate quando volete.-
    - Potter ritirati, ti conviene. Non avrò riguardo.-
    - Addio professore, spero che la sua valigia sia pronta.-
    P - Sectumsempra-
    B - Protego-
    P - Securis -
    B - Abrogo -
    B - Expelliarmus- La bacchetta di Harry volò via
    P - Accio bacchetta- la bacchetta tornò nelle mani di Harry.
    Sette figure incappucciate si erano unite la gruppo di spettatori dello scontro, mentre una donna osservava dall'alto di una delle torri del castello:
    B - Sectum sempra -
    P - Protego -
    B - Crucio -
    P - Reddo -
    B - Maximum Protego -
    Alcuni Auror arabi si alzarono e puntarono le bacchette contro Bleredd, ma una mano di Harry bloccò tutti quanti gli Auror facendoli risedere. Lo sceicco guardò Harry, che fece segno di stare bene:
    P - Tutto qui? -
    B - Come? -
    P - Tutto qui quello che sa fare?-
    B - Imperio.-
    P - mancato.-
    B - Sectum sempra -
    P - mancato -
    B - voco Daemon.-
    Davanti a Harry apparve un kithon impalatore e molti arabi urlarono:
    - Harry tuo padre ne ha ucciso parecchi di quelli, ma sta attento sono immuni a molte delle nostre comuni magie-
    Una delle figure sorrise sotto il cappuccio e diede una leggera gomitata alla figura affianco che disse a bassissima voce:
    - Vediamo come se la cava.-
    P - Bene Bleredd è venuto il momento di farti vedere quanto io possa diventare letale se provocato.-
    B - Addio Harry Potter. Quando avrò finito con te, darò acclamato da tutti come il tuo uccisore.-
    Harry chiuse gli occhi per alcuni secondi per poi riaprirli più neri della notte:
    P - Io invoco le forze osure degli strati perchè mi conferiscano la loro potenza per abbattere questa creatura immonda.-
    B - Ma che succede?-
    Quattro delle sette figure si avvicinarono alla pedana e si tolserò i mantelli rivelando quattro dei nove signori infernali.
    Fierna, Dispater, Mefistofele e Asmodeus:
    - Rispondiamo all'evocazione e ti forniamo quello che hai richiesto.-
    Le mani dei quattro si alzarono e lanciarono dei globi di energia verso Harry, che li assorbì. Il potere oscuro di Harry crebbe tanto che divenne enorme. Tanto grande, da schiacciare il Kithon con un pugno:
    P - E ora professore è meglio che lei si arren......-
    B - Avada kedavra.-
    Harry prese in pieno il colpo e finì per terra. Immediatamente migliaia di catene bloccarono in una morsa il duellante, mentre i professori e lo sceicco si alzarono e andarono di corsa verso Harry.
    Il resto delle figure si tolsero i mantelli rivelando Belial, Kamisama e Shannak che si avvicinò anche lui.
    Silente si avvicinò a Harry e guardò il professor Bleredd in maniera molto cattiva:
    - Perchè? DIMMI PERCHÈ?-
    - Avevo ragione, lui era malvagio doveva morire. E io sono riuscito a eliminarlo. HAHAHAHAHAHAHAHAHAHA-


    bene ragazzi, ecco a voi il settimo capitolo, aspetto commenti
     
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  11. JoHn_02
     
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    Bello, molto bello, anche se l'ho dovuto leggere molto in fretta...
    Comunque, una domanda un po' OT: mi spieghi per favore che sito è EPF? Thanks! smile.gif
     
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  12. La Ele
     
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    Bellissima!!!ma che rompi..... il prof Bleredd!!! Pensa di avere sconfitto Harry??? Illuso!!! Posta presto!!!!
     
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    CITAZIONE (JoHn_02 @ 20/3/2006, 17:37)
    Bello, molto bello, anche se l'ho dovuto leggere molto in fretta...
    Comunque, una domanda un po' OT: mi spieghi per favore che sito è EPF? Thanks! smile.gif

    http://www.egoio.net/efp/categories.php?ca...;parentcatid=47


    questo è il link, è un sito dove si mettono altre fanfiction anche su altri personaggi oltre a Harry, è enorme, e anche molti di noi scrivono per quel sito
     
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  14. Scar7
     
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    Kess che capitolo
    la lenticchia che mi ritrovo per cervello sta ancora fumando,ma una cosa l'ho capita
    Allora Bleredd è completamente pazzo e su questo non ci sono dubbi
    Hermione ha bisogno di una cintura di castità e su questo non ci piove
    Harry non è morto perché non poteva morire...oppure... cry.gif


    CITAZIONE
    CITAZIONE (JoHn_02 @ 20/3/2006, 17:37)Bello, molto bello, anche se l'ho dovuto leggere molto in fretta...
    Comunque, una domanda un po' OT: mi spieghi per favore che sito è EPF? Thanks!

    http://www.egoio.net/efp/categories.php?ca...;parentcatid=47


    questo è il link, è un sito dove si mettono altre fanfiction anche su altri personaggi oltre a Harry, è enorme, e anche molti di noi scrivono per quel sito

    Anch'io posto lì,ma se vuoi leggere le NC17 devi registrarti e dichiarare la maggiore età altrimenti ti è vietato l'accesso.

     
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    CITAZIONE (Scar7 @ 20/3/2006, 18:49)
    Kess che capitolo
    la lenticchia che mi ritrovo per cervello sta ancora fumando,ma una cosa l'ho capita
    Allora Bleredd è completamente pazzo e su questo non ci sono dubbi
    Hermione ha bisogno di una cintura di castità e su questo non ci piove
    Harry non è morto perché non poteva morire...oppure... cry.gif


    CITAZIONE
    CITAZIONE (JoHn_02 @ 20/3/2006, 17:37)Bello, molto bello, anche se l'ho dovuto leggere molto in fretta...
    Comunque, una domanda un po' OT: mi spieghi per favore che sito è EPF? Thanks!

    http://www.egoio.net/efp/categories.php?ca...;parentcatid=47


    questo è il link, è un sito dove si mettono altre fanfiction anche su altri personaggi oltre a Harry, è enorme, e anche molti di noi scrivono per quel sito

    Anch'io posto lì,ma se vuoi leggere le NC17 devi registrarti e dichiarare la maggiore età altrimenti ti è vietato l'accesso.

    infatti per Efp l'unica fregatura è quella, ti devi per forza registrare.

    Nel prox chap vedrete cose turche e ......................
     
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