La vendetta undici anni dopo!

La mia prima FF!! Siate buoni!!

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  1. lex_ti amo
     
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    Titolo: La vendetta dodici anni dopo.

    Trama: è la prima FF che mostro al pubblico... quindi siate buoni.. Questa ff è ambientata nel futuro! Dodici anni dopo la caduta di Voldemort per mano di Harry (dico subito che tutto contenuto qui è di mia invenzione..) e.... un nuovo personaggio... un nuovo ragazzo, con delle responsabilità e dei problemi come tutti gli adolescenti..

    Premetto anche che è molto cambiato dal finale del sesto libro quindi per chiunque l'abbia letta non si spaventi e per chiunque non l'abbia l'abbia letta può entrare tranquillamente. Confeso che la fine del PRINCIPE MEZZOGANGUE mi ha lasciata sconvolta e questa è molto diversa, lo noterete wink.gif

    Capitolo 1 [parte prima]

    Ormai erano passati dodici anni dall’ultima volta che aveva visto Harry Potter. Ed era sicuro di aver dimenticato totalmente la famiglia Potter. Insegnava a Hogwarts con tranquillità assoluta. Il Signore Oscuro non c’era più, e, soprattutto, non c’era l’ombra di un Potter in giro per i corridoi. Una felicità inappagabile. Severus Piton se ne stava seduto al tavolo degli insegnanti ad attendere i nuovi studenti che avrebbero frequentato il primo anno. Picchiettò le dita sul tavolo mentre le porte della Sala Grande si aprivano. Osservò i ragazzini minuti e spaventati addentrarsi all’interno dell’enorme salone. Si chiese assonnato chi di loro sarebbe entrato a Serpeverde. Sorrise beffardo. L’unica cosa che gli dispiaceva della sua vita a Hogwarts era che Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato era stato distrutto da Harry Potter. Il ragazzino più arrogante e presuntuoso che avesse conosciuto. A parte suo padre ovviamente, James Potter. L’uomo che più aveva odiato, insieme al suo amico Sirius Black. Ma ora erano morti, entrambi, e non vedeva il figlio di James da undici anni, come già detto. A un certo punto ebbe un sussulto. Era stanco e la vista gli aveva tirato un brutto scherzo. Per un attimo, tra i bambini impauriti, gli era sembrato di vedere il viso spavaldo di James Potter. Come lo aveva visto quando era venuto a Hogwarts per la prima volta. Aprì gli occhi e rimase a bocca aperta. Non credeva a quello che vedeva. C’era qualcosa che non andava: James Potter era davvero li. Non poteva essere qualcuno che gli somigliava, no. Doveva essere lui. Ogni lineamento era identico, le labbra sottili, il naso a punta, i capelli neri e arruffati incapaci di stare in ordine, gli occhi color nocciola che scrutavano la sala con fare inquisitorio. Inarcava il sopracciglio proprio come era abituato a fare James Potter. A un certo punto si passò distrattamente una mano tra i capelli arruffandoli di più e Piton lasciò cadere la forchetta che stringeva tra le mani. Sentì una risata al suo fianco. Si voltò verso Minerva McGranitt che lo osservava amabile “Giuro. Non ho mai visto al mondo un sosia di qualcuno. E dalla tua espressione, sai di cosa sto parlando.” Piton si voltò di nuovo verso la copia del suo peggior nemico di quando era stato un ragazzo. Aveva un aria spavalda, come se sapesse esattamente cosa stava per succedere, anche se era poco convincente. “Come… com’è possibile? È… la sua fotocopia. Non, non c’è nulla fuori posto. Il James Potter che io vidi la prima volta a undici anni.” Minerva sorrise di nuovo lasciandosi scappare una risatina ironica. “Si beh... è proprio lui. Cioè no, non è lui ma probabilmente è un parente, almeno lo spero. Anche se James sarebbe felice di avere un sosia… ma tu no!” aggiunse guardando l’espressione che gli rivolgeva Piton. “Deve essere il figlio di Harry Potter. Sicuramente, non c’è dubbio. Come si chiama?” Chiese Piton osservando quel ragazzo a fondo. La McGranitt estrasse il foglio dello smistamento e cercò qualcuno che potesse essere lui “Si… è un Potter. Quindi deve essere per forza il figlio di Harry. Però non ti dico come si chiama. Voglio che tu lo senta da solo.” Rise di nuovo. Piton le scoccò uno sguardo di rimprovero. “Minerva. Non ho voglia di scherzare. Ti sembra che io abbia voglia di scherzare? No. Quindi dimmi come si chiama.” Intanto, il preside aveva appena finito il suo discorso di inizio anno e la McGranitt si alzò per fare lo smistamento. Posizionò con cura il cappello parlante sullo sgabello e spiego la sua funzione ai ragazzi che la osservavano rapiti. Poi prese la lista e cominciò lo smistamento. “Abster Marlon” un ragazzino moro pieno di lentiggini avanzò tremante mentre tutti lo osservavano. Si sedette lentamente sullo sgabello e la professoressa gli posizionò il cappello sulla testa. Lui tremava visibilmente. Il cappello rimase in silenzio per un po’ poi si mise a urlare facendo trasalire il ragazzino. E urlò “Corvonero!!!” lui sospirò felice che fosse finita, si tolse il cappello e corse al tavolo di Corvonero che lo applaudiva allegro. Lo smistamento proseguì in ordine alfabetico e ogni volta un ragazzino si avvicinava al cappello pronto a raggiungere la sua casa. “Crechwin Gregory…. Tassorosso!!” poi fu il turno di “Dimore Emily” che fu assegnata a Grifondoro. “Rails Kirsten… Grifondoro!!” poi la McGranitt si fermò prima di leggere il numero successivo. Sorrise e disse ad alta voce “Potter James Sirius” lanciò un occhiata a Severus Piton che era completamente paralizzato. James Sirius… dei nomi peggiori non poteva averli. Si afflosciò sulla sedia mentre James Sirius si avvicinava allo sgabello. Prima di sedersi sussurrò alla professoressa in modo che solo lei potesse sentirla, ma anche Piton era in ascolto. “Non mi chiamano mai con il mio secondo nome, Sirius… solo mio padre lo fa, lui mi chiama sempre Sirius ma tutti gli altri mi chiamano James. Quindi io sono James Potter.” Lei lo guardò severa “Non ti preoccupare Potter. Non credo che qualcun altro chiamandoti citerà il tuo secondo nome, lo fatto io perché questo è lo smistamento e devo dire il nome completo.” Lui annuì “Ehm… si certo professoressa mi scusi, davvero” lei sorrise e lo invitò a sedersi, James obbedì e lei le posò in testa il cappello parlante. Lo sentiva farfugliare nella sua testa, ma dubitava che anche gli altri lo sentivano perché lui prima non ci era riuscito dal suo posto. “Dunque…” sussurrò il cappello. “Sei molto difficile da piazzare… si, molto difficile. Vedo generazioni di Grifondoro. Tuo padre, tuo nonno, e tutta la famiglia di tua madre. Tutti i tuoi zii e nonni sono andati a Grifondoro.” James scrollò le spalle. “Mio padre dice che non importa dove mi piazzeranno, a lui andrà bene.” Il cappello rise e James sussultò, lui non aveva parlato, aveva pensato. “Beh, tu un’idea ce la devi avere su dove vuoi andare no? Insomma… una casa a cui ti piacerebbe andare”
    “Tutti quanti possono scegliere?”
    “Di solito scelgo io… ma tu sei così complicato da sistemare… vedo un intelligenza molto ampia e capacità elevate, vedo coraggio e lealtà, voglia di fare e di mettersi alla prova. Vedo però anche orgoglio e ambizione… tu dove vorresti andare James Sirius Potter?” James esitò un attimo. Sapeva bene dove voleva andare e sperava con tutto il cuore che il Cappello lo assecondasse “Beh io… io vorrei andare a Grifondoro! Spero di andare li…” il cappello ponderò la richiesta per un attimo “Si… si, ottima scelta ragazzo. Sei così dotato e pieno di capacità che io avrei volentieri scelto Serpeverde… il vecchio Salazar ti avrebbe condotto sulla via della grandezza…. Ma no ho capito! Ti manderò a GRIFONDORO!!” urlò il cappello in modo che tutta la sala lo sentisse.


    Grazie a tutti quelli che la leggeranno, spero vi piaccia..
    Non c'è tutto il primo capitolo perchè era molto lungo quindo lo manderò a pezzi.. laugh.gif

    Edited by lex_ti amo - 21/1/2006, 17:58
     
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  2. Nice Boys
     
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    QUOTE (lex_ti amo @ 21/1/2006, 16:45)
    Vedo però anche orgoglio e ambizione… tu dove vorresti andare James Sirius Potter?” Harry esitò un attimo.

    bella senza dubbio

    continua che sono curiso ( chi sara mai la madre del babino ?)


    ma Harry ? cosa centra ? ( per la citazione )


     
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  3. lex_ti amo
     
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    CITAZIONE
    ma Harry ? cosa centra ? ( per la citazione )

    oops! Credo di essermi confusa... sono abituata a scrivere FF su Harry e ho messo il suo nome.. lo modifico subito!!
     
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  4. Nice Boys
     
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    Meglio perche mi ero messo a pensare che Harry lo gurdasse da infondo al salone senza che nessuno l'avesse visto

    continua
     
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  5. desdeus
     
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    Molto molto simpatica specie l'inizio con i dubbi di Piton anche il pezzo del capello non è male sono curioso di conoscera la madre dal colore degli occhi direi Hermione ma dalla descrizione del capello direi Ginny. Posta presto.
     
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  6. Koala3
     
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    Molto bella!!!Si, molto!!! Sono molto curiosa di sapere chi è la madre!Spero che sia Hermione,però fa lo stesso!!! Non vedo l'ora di leggere il segiuto!Continua!!!
     
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  7. vale.c
     
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    Bella questa ficci!!!!!!Continua!!!!!!!
     
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  8. lex_ti amo
     
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    CITAZIONE
    sono curioso di conoscera la madre dal colore degli occhi direi Hermione ma dalla descrizione del capello direi Ginny.

    Gli occhi sono dovuti a James Potter Senior smile.gif che li aveva così.
    Comunque ecco la seconda parte del primo capitolo.

    Capitolo 1 [seconda parte]

    Qualche settimana prima.
    “James?? Dove… James devi andare a Diagon Alley con tuo padre, dove diavolo di sei cacciato, si può sapere?” James planò in cucina con la firebolt del padre e affiancò la madre. Lei sussurrò irata “Quante volte ti devo dire che non puoi usare la scopa in casa? Scendi subito e portala nel capanno”
    “Pensavo di portarla con me” disse James scendendo e afferrandola con la mano. Ginny Potter lo osservò con un misto di tenerezza e irritazione, se possibile. “Non puoi James. I ragazzi al loro primo anno a Hogwarts non possono avere scope proprie, mi dispiace. È la terza volta che te lo ripeto. Ora vai da tuo padre, sta cercando la polvere voltante.” James annuì e corse in sala. Quella casa era appartenuta ai suoi nonni, o almeno le macerie che ci stavano sotto. Suo padre l’aveva fatta costruire sopra i resti della casa dei suoi nonni, così gli aveva detto. “Papà… ci sei? Dobbiamo andare no?” Harry vagò un po’ per il salotto e mormorò “Sirius devi portare la scopa nel capanno, ricordi? Non puoi portarla a scuola.” James annuì. Fece per uscire ma disse in un sussurro “Io… pensavo di entrare nella squadra di Quiddich della scuola… papà adoro il Quiddich! Tu non puoi aiutarmi a entrare?” Harry si fermò in mezzo alla stanza ed estrasse la bacchetta “Bene. A mali estremi, estremi rimedi. No Sirius non posso aiutarti, se entrerai, entrerai da solo. Non puoi fare i provini ma fai in modo di fare vedere che sai volare. Non sarà difficile, se no al massimo fai i provini per l’anno prossimo.” Mosse lentamente la bacchetta e un vasetto nero saettò nella sua mano da dietro la poltrona “Eureka!” esclamò “Ma cosa diavolo ci faceva dietro la poltrona eh? Ginny, hai messo tu la polvere volante dietro la poltrona?” James sbuffò e, mentre sua madre urlava che l’unico che poteva averla messa li era lui, avanzò lungo il cortile. Alzò gli occhi verso gli anelli che suo padre aveva costruito per lui come campo da Quiddich. Si allenavano sempre insieme e Harry gli lasciava sempre usare la sua firebolt mentre lui usava la comet duecentosessanta di sua madre. Non riusciva a capire perché suo padre gli rifiutasse una scopa tutta sua. Tra poche settimane sarebbe partito per Hogwarts. Aveva ricevuto la lettera il primo Luglio con scritto che era ammesso. Non vedeva l’ora di iniziare a fare magie ovunque ma, al momento, non aveva nemmeno una bacchetta. Sarebbe andato a comprarla con suo padre quel giorno. Avrebbero preso tutti i libri e il materiale per la scuola e forse sarebbe riuscito a convincerlo a comprargli una scopa e magari l’avrebbe anche fatta entrare di straforo. Adorava volare, non c’era cosa che riuscisse a fare meglio. Si sentiva come in paradiso quando il vento gli passava tra i capelli. Sua madre diceva che in questo era identico a Harry Potter. Suo padre era stato capitano della squadra di Quiddich di Grifondoro quando studiava a Hogwarts ed era stato il più giovane cercatore esistente della storia della scuola. Aprì la porta con un calcio (era impossibile aprirla normalmente senza l’uso della magia) e depositò la scopa insieme a quella di sua madre sotto un telo scarlatto con lo stemma di Grifondoro. Sospirò mentre lo osservava. Tutti nella sua famiglia erano andati a Grifondoro, nella famiglia di sua madre e in quella di suo padre. Perfino il padrino di Harry, e che lui citava almeno tre volte a settimana, ci era andato. Si chiamava Sirius, proprio come il suo secondo nome. Probabilmente gli era stato dato per quello dato che Sirius era morto per mano di Voldemort o almeno così gli era stato detto. James non voleva deludere le aspettative di suo padre. Sapeva che se non fosse andato a Grifondoro sarebbe rimasto deluso e voleva a tutti costi non deluderlo. Uscì dal capanno e chiuse la porta che scattò come furibonda. James guardò oltre la staccionata del suo giardino. Andy sarebbe dovuto arrivare da un momento all’altro. Andrew Parker era il suo migliore amico da sempre. O per lo meno, da quando insieme avevano cercato di allevare una vipera selvatica. James era un rettilofono e riusciva a parlare con i serpenti. Cosa che eccitava parecchio Andy e da quel giorno in cui suo padre li aveva afferrati proprio mentre la vipera cercava di morderli erano inseparabili. A un certo punto si sentì un urlo e James si voltò di scatto. Andrew era a testa in giù sul suo giardino e imprecava sputando un bel po’ di terra. James rise di gusto e corse da lui per rialzarlo “Ma cos’è successo Andy?” disse tra i singhiozzi James. Faticava a trattenersi dal ridere. “Sta zitto Jay! Ho usato la polvere volante ma non so come mai non centro mai il camino” James rise di nuovo e lo osservò per un lungo istante. Era più alto di James di un paio di centimetri ed era molto più affascinante di lui. Andy aveva una distratta eleganza che James non avrebbe mai potuto avere. Era magro e i capelli gli ricadevano elegantemente sul viso. Erano più lunghi di quelli di Harry e Andy li legava spesso con una coda ma questo non lo peggiorava, anzi; gli conferiva un’aria più grande e più bella. Si spazzò i pantaloni spostandosi i capelli dal viso e si avviò verso casa di James insieme a lui. “Allora… tuo padre è pronto? Ha tutto quello che ci servirà a Digon Alley?” James annuì soprappensiero “Si… credo di si… magari riesco a obbligarlo a comprarmi una scopa.” Era talmente eccitato che Andy sbuffò. Al contrario di James, non aveva alcun interesse per il Quiddich “Non so che ci trovi Jay, davvero. Insomma, voli solo su per aria su una scopa, che c’è di speciale?” James scosse la testa tranquillo e disse “Non puoi capire mi dispiace Andy. Dai muoviti mio padre sarà pronto.” Entrarono in casa e raggiunsero il salotto dove Harry li aspettava seduto tranquillo in poltrona. “Eccoti finalmente Sirius, ciao Andy! Che piacere vederti, è vero che venivi anche tu… siamo pronti?” loro annuirono e presero un pizzico di polvere volante dal barattolo di Harry e Andy entrò per primo “Ok… considerando che dovrei finire al Paiolo Magico vediamo dove finisco…” loro risero e Andy urlò: “Diagon Alley!!!” e sparì in un vortice di luce verde. Harry sorrise e diede una spintarella a James “Vai tocca a te.” James esitò “Che c’è?” sussurrò il padre perplesso “Ecco.. sai io, stavo ehm… pensando allo smistamento.” Harry sorrise ma non disse niente “Io… e se non finisco a Grifondoro? Vorrei ma… prendi in considerazione l’idea… io non voglio deluderti ok? Non lo vorrei mai… nemmeno tra –“
    “Ok Sirius, calmati adesso” disse Harry con un mezzo sorriso “Sirius tu non ti devi affatto preoccupare per la casa in cui andrai, qualunque sarà andrà benissimo, non mi importerà. Tu credi che io voglia che tu vada a Grifondoro. Certo, mi piacerebbe ma andrà bene anche se non sarà così. Tu non mi deluderai mai Sirius, credo che sarebbe impossibile.” James sospirò sollevato. Bene, sarebbe andata bene qualunque casa. “Grazie papà.” E entrò nel camino. Si schiarì la voce è gridò “Diagon Alley!!” un vortice di luce verde lo inghiottì e fu come risucchiato da un potente mulinello. Pochi secondi dopo atterrò in un posto che riconobbe felice come il Paiolo Magico. Si alzò e cercò di togliersi la cenere dai vestiti. Un attimo dopo, suo padre comparve a fianco a lui. “Bene, Andy dov’è?” udirono un rumore alle loro spalle “Eccomi! Ce l’ho fatta. Sono finito nel camino di due strani tizi che stavano parlando di come cucinare al meglio la testa di un topo ma è una casa qua vicino. Mancava poco questa volta.” Harry sorrise “Già. Almeno questa volta non sei finito nella Corea del Sud.” Andy annuì in tono grave e James prese la lista dalla mano destra del padre passandosi una mano tra i capelli. Harry rise “Sai che mi piace un sacco quando ti passi una mano tra i capelli?”
    “Eh? Io… cosa? Ah! Papà basta! Te l’ho detto che non lo faccio apposta, è un tic, lo sai. Non posso farci a meno. Senza rendermene conto lo faccio.” Harry lo guardò con passione “Anche tuo nonno lo faceva sempre, continuamente, credo fosse un tic anche per lui. Si, penso di si.” Sogghignò alla fine. James lo guardò irritato. “Ci vogliamo muovere? O dobbiamo continuare a parlare della Corea e dei miei capelli per sempre?” mormorò James scorrendo la sua lista. Dovevano prendere libri, il calderone, la bacchetta e tutti gli ingredienti di pozioni. Ci sarebbe stato un bel po’ da girare, pensò James allegro.
     
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  9. desdeus
     
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    Quella della Corea è eccezionale. Bel capitolo molto divertente.

    Ciao Des
     
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  10. Koala3
     
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    Quoto in pieno Des...E' bellissima quella della Corea...
    Mi piace molto il cap!!!Continua cosi, promette molto bene questa ff!!!
    Ah dimenticavo: quando pensi di postare????Cosi per curiosità!!!

    Edited by Koala3 - 22/1/2006, 16:11
     
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  11. lex_ti amo
     
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    Beh aspetterò che qualcun'altro la legga poi posterò la terza ed ultima parte del primo capitolo smile.gif
    Ma non preoccupatevi, tra poco arriveranno i problemi per il giovane figlio di Harry Potter, moltissimo problemi wink.gif
     
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  12. Koala3
     
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    Per favore postaaaaaaaaa!!!Sono troppo curisoa!!!!!!
     
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  13. kardis
     
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    povero piton!!!!! non vedo l'ora di leggere il seguito per vedere se mandi al manicomio piton oppure no!!!!ahahahah fantastica....
     
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  14. lex_ti amo
     
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    Ok d'accordo!! happy.gif
    Ecco la terza ed ultima parte del primo capitolo biggrin.gif biggrin.gif

    Capitolo 1 [parte terza]

    Uscirono insieme dal Paiolo Magico e si diressero verso Olivander ma d’un tratto James si bloccò. “Sirius, ci sei? Non dovevamo muoverci?” James non rispose e si voltò verso una vetrina e fisso quello che gli era sembrato di vedere, quello che aveva visto. Davanti a lui c’era la più bella scopa che avesse mai visto. Era sottile e appuntita. Luccicava sotto la luce del sole di un tenue color legno lucido. Dalla coda non usciva un solo ramoscello. Era perfetta in ogni dettaglio. Il poggiapiedi era rivestito di nero e sul manico lavorato alla perfezione James intravide una scritta d’oro: Firebolt 260. la più bella scopa che i suoi occhi nocciola avessero mai visto. Lesse la didascalia in basso:

    Veloce e potente, la FIREBOLT 260 contiene
    Potenza e controllo in una volta sola. Sono
    Quindi possibili picchiate straordinarie e
    Vi sembrerà quasi che risponda al vostro
    Pensiero invece che al vostro tocco. Averla
    Significa possedere la magia e l’essenza più
    Concentrata del Quiddich stesso. Come se non
    Contasse nient’altro.

    James rimase a bocca aperta per un attimo, come se nella sua vita non avesse mai desiderato nient’altro quando sentì una mano posarsi sulla sua spalla. “Sirius…” era suo padre “Dobbiamo andare da Olivander ricordi? La bacchetta… tante magie, Hogwarts… che bello essere ascoltati. Sirius!” disse leggermente più forte. James si voltò lentamente “Eh? Cosa? Papà io… devo averla! Ti prego papà devi prendermela! Io non ho una scopa mia e questa è… Dio questa è la cosa più bella che io abbia mai visto. Uno spettacolo…” Harry rise e lo condusse via sempre tenendogli la mano sulla spalla e James sembrò tornare alla realtà “Si! La bacchetta… devo prendere.” Andy sbuffò ed entrarono da Olivander uno dopo l’altro. Un ometto piccolo con folti capelli bianchi e un’aria misteriosa si avvicinò trionfante “Signor Potter! Che magnifica sorpresa vederla! Non ha idea di come mi faccia piacere. E questo deve essere… mio Dio! Ma questo è… James Potter!” James annuì “Si signore sono proprio io!” come faceva quell’ometto a conoscerlo così bene? Olivander trasalì e guardò Harry con crescente ammirazione “Come è possibile?” Harry rise tranquillo “No, questo non è mio padre, è mio figlio. Solo che si chiama James come suo nonno.” Olivander annuì ma sembrava stranamente deluso. “Dunque!” riprese. “Vediamo un po’. Il primo anno a Hogwarts piccolo James? Immagino che ci voglia una bacchetta per te… si ci vuole ci vuole… vediamo, hm.” Disse più rivolto a se stesso che a James. “Ma si, si può provare…” e sfrecciò lungo un corridoio. Lo sentirono urlare da laggiù “Dunque… crine di unicorno, dodici pollici e un quarto, salice…” tornò indietro con una bacchetta color del legno chiaro tra le mani. James la afferrò e la guardò per un po’ “Ehm… cosa?”
    “Avanti agitala!” gridò Olivander e James ubbidì. Mosse velocemente il polso e non successe nulla. Olivander scosse la testa “No, non va bene. Dammi…” riprese la bacchetta e filò di nuovo via. James era scioccato ma suo padre ridacchiava “Cos’hai da ridere poi… io non mi sto divertendo” Harry sogghignò di nuovo e si sedette su una sedia accavallando le gambe. “Auguri.” James si voltò di scatto verso suo padre “Cosa vuoi dire? Come…” ma sentirono un altro grido “Siii! Prova questa dai! Faggio, undici pollici, scaglia di unghia di drago. Potente!” James agitò di nuovo la bacchetta ma, come prima non successe molto. L’unico segno visibile fu un sacco d’aria che fece ondeggiare i capelli argentati di Olivander. “No!!” gridò strappandogliela di mano e corse via come prima. Passarono svariati minuti finché Olivander non tornò con una bacchetta che stringeva con esitazione. “Prova questa… per vedere, ma non so.” James l’afferrò e la mosse quasi con pigrizia ma questa volta fu diverso. Sentì un getto d’aria calda e la bacchetta gli si serrò tra le dita, come se non avesse intenzione di tornare nella scatola. James alzò gli occhi su Olivander, poi su suo padre. “Ecco la sua bacchetta, signor Potter.” Disse Olivander allegro. “Tredici pollici, mogano, piuttosto flessibile, crine di unicorno.” Harry lanciò uno sguardo alla lucente bacchetta in legno nero. “Come quella di mio padre.” Olivander storse la testa “No, non proprio. Olivander non fa due bacchette identiche ma sono molto simili si. Stessa conformazione e flessibilità. Entrambi molto potenti. Tutte e due con un crine di due unicorni differenti. Mi è venuto in mente poco fa, guardandolo, che avrebbe potuto funzionare la sorella della bacchetta di James Potter.” Harry annuì e si rivolse di nuovo a Olivander. “C’è anche questo ragazzo che deve scegliere la bacchetta.” Indicò Andy che fece un passo avanti. “Bene!” gridò Olivander ma James stava osservando interessato la sua bacchetta per prestare attenzione a Olivander che correva come un matto verso il magazzino dove teneva la maggior parte delle bacchette, e non fece nemmeno caso a quando tornò gridando come un matto e stringendo una piccola custodia scarlatta. La sorella della bacchetta di suo nonno. Tutti gli dicevano che era identico a lui… persino Olivander non aveva trovato nulla fuori posto. Si chiese se suo nonno si fosse sentito come lui in quel momento. Eccitato e spaventato allo stesso tempo. Si sentiva onorato dal modo in cui suo padre lo guardava e lo proteggeva, anche se non lo dava a vedere, e si sentiva onorato dal fatto che fosse così simile al precedente James Potter. Se c’era una cosa che desiderava con tutto il cuore, persino più intensamente della Firebolt 260 era conoscere chi l’aveva preceduto. Conoscere suo nonno e sua nonna, conoscere Sirius, di cui suo padre parlava tanto spesso. Conosceva tantissime persone che erano state amiche di suo nonno o di Sirius, come Remus, come suo zio Ron che James considerava un mito e per non parlare di Fred e George. Rise tra se. Era contento della sua famiglia, non avrebbe più potuto essere più contento, ma avrebbe tanto desiderato conoscere suo nonno e Sirius. Un urlo eccessivamente forte lo destò dai suoi pensieri “Che bello, che bello!!” Olivander saltellava su e giù mentre Andy osservava eccitato una bacchetta molto chiara. “Agrifoglio, dodici pollici, flessibile, corde del cuore di Drago. Una bacchetta elegante ma potente.” I due ragazzi uscirono e osservarono le loro bacchette “La mia è più bella” annuì James “Assolutamente.” Andy gli diede uno spintone e si misero a ridere entrambi. Harry uscì dal negozio e annunciò “Bene. Avete le bacchette. Abbiamo ancora un po’ di strada da fare. Andiamo.” James si passò distrattamente una mano tra i capelli e annuì.


    Piton ci sarà tra poco alla prima lezione di Pozioni per James (alla quale lui arriverà in ritardo) ma state tranquilli, se credete che lui avrà una vita tranquilla perchè non ha Voldemort a cui pensare com'era per Harry..... vi sbagliate!!!
    Ma forse sto dicendo troppo.. laugh.gif alla prossima!
     
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  15. Koala3
     
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    Com'è bella questa storia!!! Non vedo l'ora di continuare a leggere il seguito!!!
    Continuaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!


    Edited by Koala3 - 24/1/2006, 17:21
     
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1839 replies since 21/1/2006, 16:45   24584 views
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